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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Festa di Nostra Signora del Sacro Cuore
Bologna, Santa Maria Maggiore, 10 novembre 2011


1. Cari fratelli e sorelle, il santo Vangelo narra un fatto carico di significati immensi. Lo fa colle seguenti parole: "Venuti poi da Gesù… uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua". L’apertura del costato del Signore è ritenuta un fatto di tale importanza, che l’evangelista dichiara [non lo aveva fatto con nessun altro episodio evangelico]: "chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera ed egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate".

L’apertura del fianco del Signore ci apre la via al suo cuore: noi ora possiamo entrarvi e rimanervi. Scrive un autore medievale: "Egli ha offerto asilo nel suo dolcissimo fianco – e proprio per questo ha voluto fosse aperto sulla croce – ai rami che sono stati separati grazie alla sua compassione dalla radice dannata" [Aelredo di Rievaulx, Lo specchio della carità, 44].

Il profeta Isaia, paragonando la grandezza di Dio alla nostra piccolezza, aveva scritto: "chi ha diretto lo spirito del Signore e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti?" [40,13]. I pensieri del Signore restavano un enigma indecifrabile. Ora il costato è aperto; possiamo conoscere i pensieri del suo cuore.

Quali sono? Sono pensieri di grazia e di misericordia. Nel costato aperto di Cristo noi conosciamo il mistero di Dio nel suo rapporto di amore con l’uomo.

L’evangelista fa poi una costatazione: "e subito ne uscì sangue ed acqua". Gesù durante una solennità del calendario ebraico aveva detto: "chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Questo egli disse riferendosi allo Spirito Santo" [Gv 7, 37-39]. La promessa si compie sulla croce. Gesù fa dono del suo stesso spirito a chi crede in lui, perché viviamo della sua stessa vita e diventiamo capaci di amare come Lui ama.

2. Cari fratelli e sorelle, la pagina evangelica ci dice che all’apertura del costato di Gesù era presente anche la Sua Madre.

Prima di morire, Gesù aveva esteso la maternità di Maria a tutti i credenti. Ella è chiamata nel disegno di Dio a cooperare alla formazione in noi dell’immagine del suo Figlio Gesù.

Noi questa sera la celebriamo col titolo di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù.

In questo modo noi chiediamo alla Madre di Dio di essere introdotti nel cuore di Cristo. Scrivendo ai cristiani di Filippi, l’apostolo Paolo dice: "abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù" [Fil 2, 5]. E dei veri discepoli del Signore dice. "noi abbiamo il pensiero di Cristo" [1 Cor 2, 16]. Noi chiediamo alla Madre di Dio che siano in noi gli stessi sentimenti che furono nel cuore di Gesù; chiediamo di avere il pensiero di Cristo e non quello del mondo.

Ma invocando Maria come Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, intendiamo anche altro. Come appare dalla narrazione del miracolo di Cana, Maria ha un grande potere sul cuore del suo divino Figlio. Come ha fatto a Cana, essa "preme" colla sua intercessione sul cuore del suo Figlio, perché soccorra l’uomo nei suoi bisogni più profondi. Il fatto di Cana ci rivela che veramente Maria è Signora del Sacro Cuore di Gesù, in ordine alla nostra redenzione.

Cari fratelli e sorelle, siano queste celebrazioni momenti in cui siamo aiutati da Maria ad avere i medesimi sentimenti che furono nel Cuore di Gesù, ad avere il suo pensiero. Così sia.