BENEDIZIONE APOSTOLICA
Loggia della Cattedrale 11 ottobre 1998
O Madre di Dio, sei stata collocata al centro di questa facciata: la
cornice più preziosa ti incorona. In questo momento tanto solenne,
risuonano nel nostro cuore le parole che tu ci hai detto nel S. Vangelo
di oggi: “Fate tutto quello che il mio Figlio vi dirà”. Noi desideriamo
fare quanto il tuo Figlio ci dice, consapevoli che solo nel suo Vangelo
la nostra città può rivivere in pienezza.
Nel suo Vangelo della vita: ottieni ai nostri sposi il dono del vero
amore coniugale. L’amore fedele che dona la vita con generosità;
che la rispetta fin dal suo concepimento. Facci capire che i mezzi cattivi
non portano mai ad un fine buono: che ogni vita umana è sacra; che
l’aborto è sempre un assassinio, poco importa quale ne sia il motivo
o il fine.
Nel suo Vangelo della carità: ottienici di vedere in ogni persona
umana qualcuno che merita sempre un rispetto assoluto. Fiorisca nella nostra
città il senso pieno della dignità della persona umana, dei
suoi beni intangibili.
Il bene del lavoro: ti raccomandiamo in modo speciale i lavoratori
della Solvay e le loro famiglie, tormentati dalla prospettiva della disoccupazione.
Il bene dell’educazione: ti raccomandiamo i nostri bambini e i nostri
giovani. Sono ciò che abbiamo di più caro, di più
prezioso. Fa che la famiglia, la scuola, la Chiesa non siano sorde alla
loro richiesta di educazione.
Il bene della salute: ti raccomandiamo ancora una volta i nostri ammalati
e le persone anziane. Non si sentano mai disprezzati dalla nostra indifferenza
ed estraneità.
Nel suo Vangelo della verità: il tuo Figlio è venuto al
mondo per rendere testimonianza alla verità. In Lui si è
manifestata fino al vertice la verità dell’uomo; ci è stato
svelato il mistero di ogni uomo, la sua ultima e più alta vocazione.
Che questa verità non sia mai tradita, negata, diminuita, compromessa
nella nostra città: da chi amministra la cosa pubblica; da chi educa
i nostri giovani; da noi sacerdoti, ai quali quella verità è
in modo particolare affidata.
In questo momento in cui la lotta tra il bene ed il male si fa ogni
giorno più esasperata, in cui in luogo non distante dalla nostra
terra, nel Kosovo, si compiono efferati delitti contro donne e bambini
indifesi, noi sospiriamo verso di te: “mostraci in questo esilio Gesù,
il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce vergine Maria”.
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