home
biografia
video
audio
english
español
français
Deutsch
polski
한 국 어
1976/90
1991/95
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


XXV DOMENICA PER ANNUM (B)
Palata Pepoli, 24 settembre 2006


1. "Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno". Carissimi, la narrazione evangelica ripropone alla nostra meditazione un momento fondamentale della vita di Gesù. Egli ormai lascia la Galilea, luogo dove ha annunciato il Vangelo e compiuto miracoli, per dirigersi verso Gerusalemme. È pienamente consapevole di ciò che lo aspetta e lo accetta pienamente: "Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato…". Gesù ha davanti agli occhi l’avvenimento della nostra salvezza: la sua morte e la sua risurrezione. Vi faccio notare il modo con cui Egli descrive la sua passione: "essere consegnato nelle mani degli uomini". È un darsi senza alcuna difesa; un offrirsi agli uomini senza nulla trattenere a Sé: "che lo uccideranno".

La seconda parte della narrazione evangelica è sconcertante. Essa non parla più di Gesù. Parla degli apostoli. Che cosa fanno? Discutono fra loro chi fosse il più grande. Ovviamente non si trattava solo di discussione circa un "primato d’onore". Si trattava di sapere chi in forza della propria supremazia, avrebbe goduto di maggiori privilegi, avrebbe potuto dominare sugli altri.

Proviamo ora a mettere a confronto i due momenti della narrazione evangelica: Gesù va liberamente verso una morte umiliante ed ignominiosa; gli apostoli discutono chi di loro è il più grande. Quale contrasto! Quale abisso è scavato fra Gesù ed i suoi! Quale distanza infinita! Come reagisce Gesù? "sedutosi, chiamò i Dodici". Egli non li respinge; li chiama con pazienza attorno a sé e dona loro una parola straordinaria: "se uno vuole essere il primo sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti". Cioè: la vera grandezza dell’uomo consiste nel porsi al servizio degli altri; il vero primato consiste nell’essere il servo di tutti. Si ha un capovolgimento completo dei criteri in base ai quali giudichiamo la grandezza della vita.

2. Carissimi ragazzi che oggi riceverete la S. Cresima, questa pagina del Vangelo è per voi, oggi, in un modo del tutto speciale.

Alla vostra età si comincia a fare i primi progetti sulla propria vita; si comincia ad individuare i propri modelli, i personaggi che vorreste anche voi imitare. Provate a chiedervi in questo momento: come mi piacerebbe che fosse la mia vita? Gesù questa mattina ti dona la sua risposta. Qualunque sia il lavoro che farai; qualunque il luogo in cui vivrai e le circostanze, sappi che ti realizzerai veramente solo se vivrai non cercando di dominare o prevaricare sugli altri, ma ponendoti al loro servizio. Avete ascoltato bene la seconda lettura? L’apostolo Giacomo contrappone due modi di vivere, anzi di convivere.

Nella S. Cresima viene a voi donato lo Spirito Santo che vuole rendervi conformi a Cristo, farvi vivere nella sua parola, la parola che avete ascoltato questa mattina: "se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti".