home
biografia
video
audio
english
español
français
Deutsch
polski
한 국 어
1976/90
1991/95
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SOLENNITA’ DEI SS. PIETRO E PAOLO
Cattedrale, 25 giugno 2006


1. "Fa che la tua Chiesa segua sempre l’insegnamento degli apostoli dai quali ha ricevuto il primo annuncio della fede".

All’inizio di questa celebrazione eucaristica in onore del beato apostolo Pietro, titolare della nostra Chiesa Cattedrale, abbiamo chiesto al Padre di ogni grazia di essere sempre fedeli all’insegnamento degli Apostoli. L’abbiamo chiesto per tutta la Chiesa: lo chiediamo in modo particolare per la nostra Chiesa di cui questo tempio è il segno visibile. Mentre preghiamo siamo introdotti ad una comprensione più profonda del Mistero della Chiesa.

Perché è così necessaria la nostra fedeltà all’insegnamento degli Apostoli? Così necessaria che una delle proprietà essenziali della Chiesa è la sua apostolicità. E l’apostolicità consiste precisamente nella fedeltà all’insegnamento e alla prassi degli Apostoli, attraverso i quali viene assicurato il legame storico e spirituale della Chiesa con Cristo.

Lasciando visibilmente questo mondo, il Signore Gesù ha affidato la comunità dei suoi discepoli ai dodici Apostoli e lungo i secoli ai loro successori. È attraverso gli Apostoli e di loro successori che lo Spirito Santo rende presente Cristo ai suoi discepoli di ogni tempo e luogo. È Cristo che ci parla mediante loro; è Cristo che celebra i santi sacramenti per mezzo di loro; è mediante la loro sollecitudine pastorale che Cristo continua a prendersi cura del suo gregge. Quando la Chiesa segue l’insegnamento degli Apostoli, essa in realtà segue il suo Pastore, Cristo Gesù.

Ma non c’è dubbio che l’Apostolo che svolge un servizio unico e preminente a Cristo per la Chiesa, è Pietro: dopo Gesù, Pietro è la persona di cui si parla più frequentemente negli scritti del Nuovo Testamento.

È dolce e doveroso allora oggi, nella celebrazione solenne della sua memoria, seguirne l’itinerario di fede come ci è narrato nella S. Scrittura.

Questo itinerario inizia colla chiamata da parte di Gesù. Ed il modo con cui essa avviene, prefigura già la collocazione e la missione di Pietro nella storia della nostra salvezza. Gesù è in riva al lago; è circondato da tanta folla che per poter parlare chiede di salire su una barca che col suo pescatore si trovava a riva. È la barca di Pietro: essa diventa la cattedra di Gesù. E dopo una pesca miracolosa, Pietro si sente dire: "sarai pescatore di uomini" [Lc 5,10]. Egli risponde e diventerà tale.

2. Ma il momento più intenso del suo itinerario di fede è narrato nel Vangelo che abbiamo appena ascoltato.

Gesù rivolge due domande, come avete sentito, agli Apostoli. Colla prima vuole sapere che cosa dice di lui la gente. Ma questo non basta a Gesù. Egli interpella gli Apostoli; desidera che si coinvolgano personalmente nel rapporto con lui. Ed è Pietro che riceve in quel momento una particolare ed intima rivelazione dal Padre, alla luce della quale egli ha per un momento la percezione del mistero di Cristo.

La professione di fede fatta da Pietro porta in se stessa come in germe la futura professione di fede di tutta la Chiesa. Essa è fondata su quella professione come una casa su solida pietra; essa è stabilita su questa professione.

Tuttavia l’itinerario della fede di Pietro sarà ancora lungo e faticoso; conoscerà perfino il tradimento ed il pianto amaro di una promessa non mantenuta di amicizia.

Alla fine si ha il capolinea di questo itinerario: capolinea la cui narrazione non finisce di stupirci e commuoverci. È il dialogo riferito alla fine del Vangelo di Giovanni. Gesù chiede a Pietro semplicemente se lo ama, e Pietro ben consapevole ormai del sua fragilità risponde: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo". Ed in quel momento Pietro riceve in consegna l’intero gregge di Cristo. Ormai è pronto per questo servizio. Passato attraverso l’esperienza tragica della sua fragilità, egli ormai ha imparato che può solo fidarsi della continua vicinanza di Cristo. È questa la sua forza.

Giunto ormai alla fine della sua vita, egli potrà rivolgere ai suoi fedeli una grande parola di conforto, indicando loro quale è la vera fonte della nostra gioia: la fede in Cristo e l’amore a Lui. Pietro rivolge le stesse parole questa sera anche a noi: "Voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in Lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la meta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime" [1Pt 1,8-9].

Ed a noi pastori dice: "pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge" [5,2-3].