Prima Domenica di Quaresima [B]
Cattedrale, 22 febbraio 2015
Cari fratelli e sorelle, diamo inizio con questa domenica alla prima tappa del nostro cammino quaresimale verso la Pasqua. La parola di Dio che abbiamo ascoltato, ci presenta due grandi avvenimenti: l’alleanza di Dio con Noè ed i suoi figli; la tentazione di Gesù nel deserto.
1. Il brano ascoltato nella prima lettura segue immediatamente il racconto del diluvio. E’ mediante il diluvio che Dio, il Creatore, ha lavato il mondo intero dalla sua malvagità. Ed ora il Signore si trova di fronte un uomo, Noè coi suoi figli. Tutto, per così dire, deve ricominciare da capo. La pagina letta narra precisamente questo nuovo inizio della creazione. Prestiamo dunque molta attenzione, poiché la pagina biblica non intende essere la narrazione di un fatto passato, ma la descrizione di una situazione permanente entro cui si realizzeranno tutti i successivi interventi di Dio per la nostra salvezza.
La relazione tra il Signore e l’umanità viene designata – come avete sentito – colla parola ALLEANZA [«io stabilisco la mia alleanza con voi»].
Essa è un rapporto libero fra due persone libere, ma posto in essere in modo unilaterale da Dio medesimo: «ecco IO stabilisco…». Il legame che Dio stabilisce con l’uomo non è condizionato dalla corrispondenza dell’uomo: è un’eterna alleanza di pace. Ma nello stesso tempo, è con una persona libera e obbediente che Dio si allea.
Cari fedeli, quanta consolazione ci dona questa pagina! Dio è nostro alleato. Certo noi possiamo abbandonarlo, ma Dio non si ritira mai dalla sua promessa di salvezza. Abbiamo sentito questa promessa: «non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, né più il diluvio devasterà la terra». Non vuol dire che il male scomparirà dalla terra. Vuol dire che il male non avrà l’ultima parola. Dopo qualsiasi NO umano, seguirà sempre il SI divino.
2. Che cosa, chi ci dona questa certezza? Quanto è narrato nel santo Vangelo appena proclamato: la tentazione e la vittoria di Gesù nel deserto.
Non dobbiamo mai dimenticare che quanto Gesù ha fatto, lo ha compiuto in quanto è nostro Capo. Lo ha fatto per noi e, in un certo senso, sostituendosi a noi. In Lui, tentato nel deserto è presente; a Lui è unito ognuno di noi tentato al male dal Satana. In lui vittorioso è presente ciascuno di noi: la sua vittoria è la mia, la tua vittoria.
Ma come possiamo farla veramente nostra? Troviamo la risposta nella seconda lettura. Noi facciamo nostra la vittoria di Gesù sul Satana e sul male mediante il battesimo. Infatti «esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio».
Cari catecumeni, voi oggi chiedete pubblicamente, ufficialmente di essere ammessi al sacramento del Battesimo. Scrivendo il vostro nome sul libro della vita, firmate il patto di Alleanza che Dio, vostro creatore, vuole sancire con voi, per sempre.
Nel Vangelo Gesù ha paragonato la sua vittoria sul Satana alla vittoria del più forte su chi teneva una preda non sua. Voi oggi dite pubblicamente che volete appartenere al Signore Gesù, esclusivamente e per sempre.
Il segno efficace di questa appartenenza è il battesimo che riceverete.
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