III DOMENICA PER ANNUM (B)
Consacrazione dell’altare a Castenaso
22 gennaio 2006
1. "Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino". Carissimi fratelli e sorelle, quanto è narrato nella pagina evangelica accade sostanzialmente anche oggi in mezzo a voi; accade ogni domenica quando vi riunite per celebrare i santi Misteri.
Iniziamo dunque dalla narrazione evangelica appena proclamata. Essa custodisce la memoria di un fatto preciso. In un istante della nostra storia umana, nella regione della Galilea, Iddio mediante Gesù ha fatto un annuncio: il suo Regno si è fatto ormai tanto vicino all’uomo da essere sentito come una realtà sicura e, per così dire, tangibile. Il Regno di Dio non è un’istituzione umana: è l’attuazione definitiva e perfetta di quel progetto che Dio ha pensato nei confronti e per il bene della persona umana. Il Signore intende d’ora in poi donare all’uomo aiuto e salvezza in maniera del tutto nuova ed unica. E tutto questo accade in Gesù: mediante la sua predicazione e la sua opera.
Carissimi fratelli e sorelle, questo è quanto la pagina evangelica ci narra: con Gesù ed in Gesù, Dio stesso entra definitivamente dentro alle sorti dell’uomo ed alla sua vicenda perché nessuno vada perduto.
Vi dicevo che quanto la pagina evangelica ci narra accade anche oggi in mezzo a voi. In che senso ed in che modo? "Il Regno di Dio non è un concetto, una dottrina, un programma soggetto a libera elaborazione, ma è innanzitutto una persona che ha il volto e il nome di Gesù di Nazareth" [Lett. Enc. Redemptoris missio 18,2; EE 8/1077]. È lui che è presente in mezzo a noi ogni volta che celebriamo la sua Eucarestia. È presente per realizzare a nostro favore il Regno di Dio, cioè quel progetto che Dio ha pensato a nostro riguardo per il nostro bene. Ogni volta che celebriamo l’Eucarestia il Regno viene ed accade in mezzo a noi ed in noi. Noi stiamo realizzando e vivendo quanto la pagina evangelica ci ha narrato.
Comprendete allora il significato profondo del gesto liturgico che compiremo: la dedicazione dell’altare. È attorno ad esso che vi riunite. L’altare è il segno di Cristo: il luogo santo su cui il Regno di Dio accade in sacramento.
2. "Convertitevi e credete al Vangelo", continua il Signore. Il Regno di Dio, nel senso che abbiamo spiegato, è il dono della sua grazia, è la presenza della sua misericordia. Ma esso esige una risposta da parte nostra. È per questo che al consolante annuncio fatto da Gesù segue l’invito a convertirsi e a credere a questo annuncio, al Vangelo. La porta attraverso cui si entra nel Regno è la conversione e la fede.
La conversione, carissimi, è guardare al Signore ed orientare profondamente la nostra persona e la nostra vita a Lui. È sottomettersi alla sua volontà ed alla sua santa legge.
Concretamente, questo significa credere a Gesù: alle sue parole e farle criterio della propria vita. La conversione si attua, si realizza concretamente nella fede. La fede infatti è la certezza incrollabile che la nostra salvezza ci è garantita dalla parola e dalla persona di Gesù, e pertanto ci si pone alla sua sequela: si diventa suoi discepoli. Convertirsi, credere, seguire Gesù concretamente coincidono.
E perché non avessimo incertezze al riguardo, la narrazione evangelica prosegue raccontandoci la vocazione dei primi quattro discepoli. Questa vocazione è il modello e come il paradigma di ogni sequela di Gesù. È come se la parola di Dio ci dicesse: "vuoi entrare nel Regno di Dio ed essere partecipe dei suoi doni? Convertiti e credi; vuoi sapere che cosa concretamente significa "convertirsi e credere"? leggi attentamente il racconto della chiamata-risposta dei primi quattro discepoli, perché questo significa".
Carissimi fratelli e sorelle, la S. Scrittura narra nel modo seguente la stipula dell’alleanza di Dio col suo popolo mediante Giosuè. "Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza con il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Poi Giosuè … prese una grande pietra e la rizzò là, sotto il terebinto, che è nel santuario del Signore. Giosuè disse a tutto il popolo: ecco questa pietra sarà una testimonianza per noi " [Gs 24,25-27].
Carissimi, ogni domenica Iddio conferma con voi la sua alleanza mediante il sangue di Cristo di cui l’Eucarestia è sacramento: è l’alleanza che vi introduce nel Regno. E voi professate la vostra fede nel Signore e la vostra volontà di camminare nelle sue vie.
Oggi io rizzo e consacro questa pietra: essa è "una testimonianza per noi": testimone perenne che il Signore si è alleato con voi e voi con il Signore.
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