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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Festa Mariana del salice
Alberone, 15 maggio 2009


1. Cari fratelli e sorelle, la prima lettura ci riporta all’origine della Chiesa, e quindi ci aiuta a capire che cosa è la Chiesa.

Come avete sentito, è cessata definitivamente la presenza visibile di Gesù in mezzo ai suoi discepoli. Essi, memori di quanto aveva loro detto, di ritornare a Gerusalemme in attesa della venuta dello Spirito, si ritrovano attorno a Maria. Non a caso. Essi sapevano bene che quel Gesù che avevano visto gloriosamente risorto ed asceso al cielo, era il figlio di Maria e che Ella era "la madre di Gesù". Come tale era una testimone singolare del mistero di Gesù.

Cari fratelli e sorelle, fin dal primo momento della sua esistenza la Chiesa guardò a Maria attraverso Gesù e guardò Gesù attraverso Maria. E si raccoglie perciò attorno a Lei.

Ma la pagina evangelica ci introduce più in profondità in questo rapporto fra la comunità cristiana, la Chiesa, e Maria. Sotto la Croce la Chiesa è rappresentata da Giovanni. La parola di Gesù istituisce un rapporto di maternità – filiazione.

Le parole che Gesù dice dalla croce a Maria e Giovanni significano che da quel momento la maternità di Maria si estende a tutti i discepoli del Signore. E questa estensione è come il riflesso ed il prolungamento della maternità di Maria verso il Figlio di Dio. La conclusione quindi della narrazione evangelica è molto logica: "E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa". Maria è collocata nella Chiesa, come Colei che è Madre e nello stesso tempo come Colei che introduce sempre più profondamente nel Mistero di Cristo.

2. Cari fedeli, la S. Vergine ha voluto ricordare a voi la sua presenza nella Chiesa con un evento straordinario, quando il 15 maggio 1502 apparve ad una ragazza dodicenne. Apparendo anche visibilmente, Maria ha voluto dirvi che Ella è con voi; che la sua maternità è estesa anche a ciascuno di voi.

Ma la pagina santa che abbiamo letto nella prima lettura narra non solo un evento passato. In un certo senso quanto è narrato accade anche in mezzo a noi in questo momento. Voi siete raccolti con l’apostolo, cioè il Vescovo, attorno a Maria, la Madre di Gesù. La celebrazione eucaristica infatti è compiuta in comunione con la santa Vergine.

Ed allora, cari fedeli, in questa vostra comunità si sta manifestando ora il grande mistero della Chiesa: siamo il Corpo di Cristo, il quale è reso presente in mezzo a voi e dall’apostolo e dal mistero eucaristico.

Non perdete mai la coscienza di questa appartenenza, l’appartenenza alla Chiesa. Che essa sia stata organizzata in parrocchie distinte con il loro sacerdote, fu deciso per assicurare ai fedeli una cura pastorale più attenta. Ma questa suddivisione non deve mai farvi dimenticare che in realtà siete Chiesa di Cristo.

In essa non ci sono comunità più importanti o meno importanti: tutte hanno la stessa dignità, perché in ciascuna di esse opera ed è presente la stessa Chiesa di Cristo.

Non ci sono comunità di periferia o di centro. Là dove c’è la presenza di Cristo si è al centro, perché Lui è il centro di tutto e di tutti.

Che la Madonna, la quale ha avuto nei vostri confronti un gesto di predilezione, vi doni un amore sempre più profondo per la Chiesa.