home
biografia
video
audio
english
español
français
Deutsch
polski
한 국 어
1976/90
1991/95
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Quinta Domenica per Annum [A]
Rastignano, 6 febbraio 2011


1. Cari fratelli e sorelle, la prima lettura ci ha ricordato un momento decisivo nella storia del popolo ebreo: la ricostruzione della comunità dopo il ritorno dall’esilio.

Per ricostruire un popolo nella sua identità, è necessario che ci sia un centro unificante, una forza di aggregazione.

Israele, ritornato dalla dispersione dell’esilio, trova il suo centro e la sua forza connettiva, come abbiamo sentito, nella Legge data da Dio al suo popolo: "tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della Legge".

Per sé, tutto questo è vero di ogni popolo. Senza un ordinamento giuridico comunitario non può sussistere nessuna comunità. Si disgrega nell’anarchia. Ma la prima lettura ci dice qualcosa di più profondo.

La Legge di cui ci parla denota tutto l’evento cha ha dato origine ad Israele, in primo luogo l’Alleanza che Dio aveva stabilito col suo popolo. E dentro a questo contesto, il contesto dell’Alleanza, il dono della Legge come norma della fedeltà al Signore.

Cari amici, con grande fervore e sacrificio avete costruito la nuova Chiesa. Questa costruzione vi invita a riflettere sulla "costruzione della vostra comunità cristiana".

Che cosa unifica la comunità cristiana? quale è la forza che la costituisce e fa di ciascuno di voi un membro dello stesso corpo? Troviamo la risposta nella seconda lettura.

"Carissimi" ci ha detto Pietro, "avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale". Il "centro unificante" non è più un Libro, come avvenne per Israele, ma una persona: Gesù Cristo. La forza che tiene assieme l’edificio che è la vostra comunità, è il vostro "avvicinarvi al Signore, pietra viva".

C’è qualcosa di molto profondo in tutto questo. La disgregazione delle comunità umane, la separazione dell’uomo dall’uomo, è vinta dal legame che si istituisce colla persona del Signore mediante la fede ed i sacramenti: "avvicinatevi al Signore … siete costruiti anche voi come edificio spirituale". La Chiesa che oggi noi dedichiamo è il segno permanente dell’edificio spirituale, della misteriosa ma reale comunione di ciascuno di voi con Cristo e con tutti.

L’apostolo Pietro indica anche qual è lo scopo per cui viene costruito l’edificio spirituale che è la vostra comunità: "per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo".

Il Signore Gesù ci unisce a sé mediante il santo sacramento del Battesimo perché ci uniamo alla sua offerta; con Lui, in Lui e per mezzo di Lui diventiamo anche noi offerta gradita al Padre. Il sacrificio di Cristo diventa il sacrificio della Chiesa, e il sacrificio della Chiesa è il sacrificio di Cristo. "Ne consegue dunque" scrive S. Agostino "che tutta la città redenta, cioè l’assemblea comunitaria dei santi, viene offerta a Dio come sacrificio universale per la mediazione del Sacerdote grande che nella passione offrì se stesso per noi … La Chiesa celebra questo mistero col sacramento dell’altare, noto ai fedeli, perché in esso le si rivela che in ciò che offre essa stessa è offerta" [La città di Dio X, 6; NBA V/1, 697].

È questo grande evento che accade in questo luogo da oggi dedicato: la glorificazione di Dio mediante l’offerta del Corpo di Cristo, che siete voi.

2. Cari fratelli e sorelle, desidero concludere con una semplice osservazione.

Mediante il rito della Dedicazione, io delimiterò in mezzo alle vostre case, dentro il territorio da voi abitato, uno spazio sacro: lo spazio dove dimora la presenza di Cristo e dove voi entrate, per fare di voi stessi il sacrificio di adorazione e di lode. Cioè: l’atto in vista del quale voi siete stati creati, e tutto l’universo esiste.

Cari amici, la persona umana è libera se custodisce questo spazio sacro; se in esso si esprime nella lode e nell’adorazione di Dio. Soltanto nel riconoscimento di Dio come Dio la nostra libertà trova il suo fondamento ultimo e la sua condizione di possibilità. Questo luogo santo è la scuola in cui imparate l’alfabeto e la grammatica stessa della libertà. Così veramente sia.