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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


VISITA DELLA MADONNA DI LOURDES
Bologna, 1 luglio 2008


La narrazione appena proclamata, cari fedeli, mostra la sollecitudine materna di Maria, ponendosi come mediatrice del dono divino.

È da notare subito che Ella è presentata dal S. Vangelo come "la Madre di Gesù". Viene così subito indicato il singolare rapporto che Maria ha con il nostro Redentore in ragione della sua maternità, e la sua presenza nel mistero della nostra Redenzione. Col suo intervento Maria contribuisce a quell’"inizio ai miracoli" di Gesù, che rivelano la sua potenza messianica. Anche se la risposta di Gesù sembra essere un rifiuto ["non è ancora giunta la mia ora"], Maria si rivolge ugualmente ai servi e dice loro: "fate quello che Egli vi dirà". E infatti Gesù ordina ai servi di riempire di acqua le giare e l’acqua diventa vino, migliore di quello servito fino ad allora.

Vi dicevo che questo intervento di Maria presso il suo Figlio mostra la cura materna che si prende degli uomini.

È una cura che è attenta ai loro bisogni: Maria sa di che cosa abbiamo bisogno. È una cura che si esprime mediante un intervento presso il suo Figlio: Maria si prende cura di ciascuno di noi intercedendo e pregando per ciascuno di noi. Non a caso la Chiesa pone sulle nostre labbra le seguenti parole: "prega per noi, peccatori". È una cura che Maria si prende di noi, perché Ella desidera che si manifesti la potenza redentiva del suo Figlio; che il suo Figlio sia glorificato nello splendore della sua Gloria: "Così Gesù … manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui". Ecco ciò a cui mira la cura materna che Maria ha di ciascuno di noi: che noi crediamo nel suo Figlio, e credendo abbiamo la vita.

Scopriamo la dimensione più profonda della maternità di Maria. Ella coopera veramente alla nostra generazione nella vita soprannaturale.

La trasformazione dell’acqua in vino ha pertanto un valore simbolico. Il dono della salvezza era stato profetizzato sotto la figura di un banchetto nel quale sono serviti cibi e bevande squisite. Il Messia fa dono di un "vino nuovo", assolutamente migliore del vino fino ad allora bevuto dai convitati. È il dono della salvezza che Cristo fa all’uomo: l’amicizia con Lui, la vera fraternità fra gli uomini, la gioia di sentirsi amati di un amore incondizionato ed infinito. Maria ha cooperato a che questo evento finalmente accadesse.

Cari fedeli, un’ultima considerazione. La pagina evangelica appena proclamata riferisce le ultime parole che la S. Scrittura mette sulla bocca di Maria. Esse sono: "Fate quello che vi dirà". È un potente invito ad ascoltare il suo divino Figlio, e a mettere in pratica le sue parole. Se il miracolo a Cana è potuto accadere, è perché i servi hanno eseguito ciò che Gesù chiedeva loro. La grazia del Signore chiede di essere corrisposta dalla nostra libertà.

Maria ci ottenga questa obbedienza alla parola di Gesù, perché anche in ciascuno di noi Gesù possa manifestare la sua Gloria, la Gloria della sua grazia e del suo amore.