S. Maria in Aula Regia
Comacchio 27 settembre 1998
1. “Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo e ho ricoperto come nube
la terra”. Queste parole, come tutte le parole che avete udito nella prima
lettura, sono poste sulla bocca della sapienza di Dio. La sapienza di Dio
viene personificata, ed attraverso questo procedimento letterario l’autore
sacro ci svela l’opera della sapienza di Dio nella creazione, e la sua
funzione e dimora in mezzo al popolo ebraico. E’ una pagina di straordinaria
importanza. Perché? Vogliate prestarmi ascolto.
Ogni persona che voglia costruire una casa, ha bisogno prima
di avere un progetto della stessa; la casa poi, una volta approvato il
progetto, viene precisamente costruita non a caso, in qualunque modo, ma
in esecuzione del progetto stesso. Analogamente è accaduto nell’azione
creatrice di Dio. Il mondo, l’intero universo non è venuto dal caso:
è stato creato da Dio. “In principio Dio creò il cielo e
la terra”: la S. Scrittura comincia in questo mondo. Ed il Signore Iddio
crea e governa l’universo secondo un progetto, secondo cioè la sua
sapienza. La realtà tutta non è dunque inintelligibile, priva
di senso. Essa è dotata di una sua intima intelligibilità,
di un suo senso. Dice infatti la sapienza di Dio: “il giro del cielo da
sola ho percorso, ho passeggiato nelle profondità degli abissi.
Sulle onde del mare e su tutta la terra, su ogni popolo e nazione ho preso
dimora”. Chi non ha mai provato gioia profonda di fronte alla bellezza
della natura? Chi non si sente rapito da stupore di fronte ai silenzi sterminati
delle nostre compagne, alle profondità di un cielo stellato? E’
lo splendore della sapienza divina che in quel momento ci conquista.
Lo splendore della sapienza divina rifulge in tutte le opere
del Creatore, ma, in un modo speciale, nella persona umana, in ciascuno
di noi, creati come siamo a immagine e somiglianza di Dio (cfr. Gen. 1,26).
La seconda parte della prima lettura parla precisamente di questa presenza,
di questa dimora della Sapienza divina nell’uomo, in Israele in modo particolare.
In che modo la Sapienza divina dimora in ogni uomo? In quanto
l’uomo attraverso la sua ragione, usata rettamente, può conoscere
ciò che è bene e ciò che è male, ciò
che è giusto e ciò che è ingiusto. “Nell’intimo della
coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla
quale invece deve obbedire. Questa voce, che lo chiama sempre ad amare,
a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno risuona nell’intimità
del cuore: fa questo, evita quest’altro. L’uomo ha in realtà una
legge scritta da Dio dentro al cuore; obbedire è la dignità
stessa dell’uomo, e secondo questa egli sarà giudicato.” (Conc.
Vaticano II, Cost. Gaudium et spes 16,1).
Ma la sapienza divina dimora in modo particolare in Israele,
in quanto ad Israele Iddio ha donato la rivelazione della sua volontà,
gli ha mostrato la via che porta alla vita, gli ha rivelato la sua sapienza.
2. “Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce”. La sapienza di
Dio che rifulge in tutta la creazione in modo speciale nella persona umana,
fatta conoscere per divina rivelazione ad Israele, è in realtà
una persona divina: è la persona del Verbo che viene concepito nella
nostra umanità da Maria.
Che cosa significa carissimi fratelli e sorelle, dire che la
sapienza divina è Gesù Cristo? Significa che in Lui si svela
pienamente la ragione della nostra vita, il significato intero della nostra
vita. Come il popolo di Israele seguendo la legge che Dio gli aveva
rivelato, viveva nella verità e nella beatificante alleanza col
Signore, così noi seguendo Gesù, viviamo nella verità
e nel pieno senso della vita. Cosa vuol dire seguire Gesù? Aderire
alla sua persona, condividere la sua vita e il suo destino, partecipare
alla sua obbedienza libera ed amorosa alla volontà del Padre. Seguendo
Gesù, Sapienza fatta carne, noi realizziamo pienamente noi stessi.
Fratelli, sorelle: la seconda lettura ci mostra gli apostoli
che pregano con Maria, nel cenacolo, per ottenere il dono dello Spirito.
E’ questa esperienza che stiamo vivendo ora. Stiamo celebrando l’Eucarestia
in comunione con tutta la Chiesa, ricordando e venerando anzitutto la Madre
di Dio: perché ci venga donata la pienezza dello Spirito Santo.
Solo così diventeremo sapienti: ci inseriremo nel movimento della
donazione totale di Gesù, imitando e rivivendo in noi la sua stessa
esperienza di amore.
|