DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE
Cattedrale di Ferrara, 16 ottobre 1998
1. “E’ giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità”. L’annuale celebrazione
anniversaria della consacrazione della nostra Cattedrale ci porta alla
meditazione sulla preghiera, sul culto cristiani. La chiesa Cattedrale
è infatti il luogo santo, vera dimora di Dio nella nostra città,
nel quale noi ci troviamo ad adorare il Padre: a proclamare le opere meravigliose
di Lui che ci ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce.
Ed in realtà, la donna samaritana chiede a Gesù
precisamente spiegazioni sul luogo dove “bisogna adorare”. La domanda aveva
una ragione. Una delle cause principali per cui fra giudei e samaritani
vigeva un forte contrasto, era che secondo i primi si poteva adorare il
Signore solo a Gerusalemme, mentre per i samaritani il luogo era il tempio
costruito sul monte Gaurizim. Dunque: quale è il luogo in cui di
deve adorare il Signore?
La risposta di Gesù è la seguente: “in Spirito
e Verità”. L’unico luogo in cui noi possiamo adorare il Padre è
lo Spirito e la Verità. Che cosa significa questa risposta del Signore?
La parola «Verità» nel quarto Vangelo indica la Rivelazione
che si identifica con le parole e la persona di Gesù. Ormai si può
adorare il Padre solo «nella Verità»; cioè in
Gesù Cristo. Gesù è il nuovo tempio, di cui questa
Cattedrale è il simbolo. Visibilmente noi ci ritroviamo ad adorare
il Padre in questo spazio. In realtà, più profondamente,
noi ci ritroviamo ad adorare il Padre in Gesù Cristo: il «luogo»
della nostra adorazione è la persona del Verbo incarnato.
Ma Gesù dice anche che noi dobbiamo adorare il Padre «in
Spirito». Poiché la Verità, cioè la Rivelazione
che è la parola di Gesù, trascende le capacità della
nostra persona, per essere accolta ed assimilata è necessaria in
noi l’azione dello Spirito Santo. Questi, infatti, facendoci assimilare
e facendoci capire la Verità che è Cristo, per ciò
stesso ci insegna come adorare il Padre, come rendergli culto. L’adorazione
cristiana è quella ispirata e nutrita dalla rivelazione di Cristo
sotto e azione dello Spirito Santo. Questa adorazione del Padre, questa
preghiera profonda, scaturisce liberamente dal cuore dei credenti poiché
in esso dimora la Verità-Cristo.
Gesù Cristo è il vero tempio in cui noi possiamo
adorare il Padre ed è lo Spirito Santo che ci introduce in esso.
Contemplate, carissimi fratelli e sorelle, con l’animo pieno di stupore
la bellezza dell’adorazione e del culto cristiano! Esse hanno una
struttura trinitaria. Per adorare, lodare, pregare è necessario
che l’uomo sia colmato e compenetrato e dimorato dallo Spirito Santo; Questi
ci pone nella piena comunione col Cristo; in Cristo e con Cristo noi diventiamo
i veri adoratori del Padre: da Lui siamo stati benedetti, eletti, amati
e Lui noi benediciamo, glorifichiamo e ringraziamo.
2. “Stringendovi a Lui, pietra viva, rigettata dagli uomini ma scelta
e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per
la costruzione di un edificio spirituale”. La catechesi dell’apostolo Pietro,
ascoltata nella seconda lettura, è come una logica conseguenza di
quanto Gesù ci ha appena detto nel Vangelo.
Noi possiamo adorare il Padre solo in Cristo e con Cristo, guidati
dallo Spirito Santo. Allora, se vuoi diventare un vero adoratore del Padre,
devi stringerti a Cristo. La nostra vita nella sua interezza, quindi anche
la nostra preghiera, si basa tutta sul Cristo in modo permanente. Stringendoci
a Lui, noi siamo come cementati con Lui: radicati e innestati in Lui.
Ma l’apostolo è assai più preciso. Noi ci stringiamo
al Cristo, al suo mistero pasquale: “pietra viva, rigettata dagli uomini”,
ecco la sua morte; “ma scelta e preziosa davanti a Dio”, ecco la sua risurrezione.
Attraverso la celebrazione dell’Eucarestia, noi partecipiamo all’offerta
che Cristo fa di se stesso al Padre, ed in Lui e con Lui diventiamo oblazione
perfetta, pura adorazione e lode. Anche noi diventiamo tempio: “venite
impiegati per la costruzione di un edificio spirituale come pietre vive”.
Questa santa Cattedrale è il simbolo del tempio totale: di Cristo
pietra angolare e di ciascuno di noi pietre che poggiano su di Lui. E’
il simbolo della santa Chiesa che siamo noi, corpo di Cristo. In questo
tempio che siamo noi e di cui la Cattedrale è simbolo, noi siamo
posti “per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio”. Unico sacrificio
spirituale gradito a Dio è il corpo immolato di Cristo ed in Lui,
la nostra persona e la nostra vita. Questo luogo, la nostra Cattedrale,
è così santo poiché in esso la Chiesa che siamo noi
è allo stesso tempo sacerdote che offre Cristo, e vittima offerta
assieme a Cristo.
Lo splendore, la bellezza della nostra Cattedrale esprimono la
dignità dell’adorazione del Padre in Spirito e Verità: un’adorazione
che deve essere compiuta sempre sprofondati nella consapevolezza che noi
un tempo eravamo esclusi dalla misericordia, ora invece abbiamo ottenuto
misericordia.
Carissimi fratelli e sorelle: questa sera la nostra celebrazione
si arricchisce di gioia particolare. In essa vogliamo ringraziare il Padre
per il ventennio di ministero pestrino esercitato dal S. Padre Giovanni
Paolo II. Egli è stato testimone forte e mite di ciò che
la parola di Dio questa sera ci ha detto: la vera dignità della
persona è nel suo essere riferita al Padre in Cristo e con Cristo.
Lo splendore del tempio è il segno dello splendore della verità
e della dignità della persona in Cristo.
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