Battesimo del Signore (Anno A)
Apertura Visita pastorale parrocchia dell’Addolorata
13 gennaio 2002
1. "In quel tempo Gesù andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui". Carissimi fedeli, celebriamo oggi il mistero del Battesimo del Signore: mistero grande e profondo.
Il Battesimo di Giovanni cui Gesù si sottopone era un atto di penitenza che esprimeva la decisione di chi lo riceveva di convertirsi. E sorge subito una domanda che nasce da un profondo stupore, lo stesso che provò Giovanni il Battista quando vide davanti a sé Gesù: "come è possibile che Gesù stesso compia un gesto di penitenza e di conversione, Lui che non ha bisogno di essere perdonato, ma è colui che toglie il peccato?" Giovanni infatti dice: "Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?". E qui scopriamo la prima, profonda e commovente dimensione di questo avvenimento: col suo Battesimo Gesù esprime ed inizia quella totale solidarietà e condivisione con ciascuno di noi preso nella sua condizione di peccato. Egli che non commise peccato, accoglie in sé e diviene partecipe del destino di noi peccatori: egli non distingue più Se stesso, non separa più Se stesso da noi peccatori. Questo modo sconvolgente di porsi da parte di Gesù dentro alla nostra storia è ciò che riempie di stupore Giovanni: e "voleva impedirglielo", come Pietro vorrà impedirgli di lavargli i piedi.
Ma c'è una dimensione anche più profonda in questo avvenimento; ci viene svelata dalla risposta data da Gesù a Giovanni: "lascia fare per ora, perché conviene che così adempiamo ogni giustizia". Ciò che Gesù sta per compiere, la sua decisione di partecipare alla condizione del peccatore non è che la risposta della sua libertà alla decisione di Dio. Nel Vangelo di Giovanni è scritto: "Dio ha tanto amato il mondo da dargli il suo Figlio Unigenito"" [Gv 3,16]. E S. Paolo: "[Dio] mandando il proprio figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato ha condannato il peccato nella carne" [Rom 8,3]. Ciò che Gesù compie, andando al Giordano da Giovanni per farsi battezzare, è "ogni giustizia": è la missione redentiva che il Padre aveva a Lui affidato. Nel Vangelo di Matteo le prime parole dette da Gesù sono quelle dette a Giovanni. Esse ci permettono di entrare un poco nella coscienza che Gesù ha di se stesso. Egli comprende sempre più profondamente che tutto il significato, tutta la ragione d'essere della sua presenza in mezzo a noi è la realizzazione del progetto di salvezza deciso dal Padre a favore di ogni uomo: attraverso la sua condivisione totale, fino alla morte, della nostra condizione di peccatori.
E c'è infine una terza dimensione del mistero che oggi celebriamo. "Appena battezzato": dopo cioè che Gesù ha compiuto in obbedienza questo gesto che prefigura la sua morte; "Gesù uscì dall'acqua": è un gesto che in un qualche modo prefigura la sua risurrezione. Quale è la conseguenza? Dobbiamo prestare molta attenzione al testo evangelico. "Si aprirono i cieli": la dimora di Dio non resta più chiusa all'uomo, e l'uomo cessa di essere un estraneo a Dio. Perché e come cessa questa estraneità? "egli vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui": nel momento in cui Gesù assume tutta l'umanità peccatrice, egli la santifica in Se stesso, comunicando all'umanità intera che porta in Sé il dono dello Spirito Santo. Un Padre della Chiesa scrive: "[Lo Spirito Santo] è disceso anche sul Figlio di Dio, divenuto figlio dell'uomo: insieme a Lui si abituava ad abitare fra il genere umano, a riposare in mezzo agli uomini… realizzava in essi la volontà di Dio e li rinnovava facendoli passare dall'antichità alla novità di Cristo" [S. Ireneo, Contro le eresie III, 17,1]. Il Verbo di Dio assumendo tutta l'umanità, dà diritto a tutta l'umanità di ricevere e di possedere in Lui lo Spirito Santo.
Carissimi fedeli, voi vedete che celebrando oggi il Battesimo del Signore, noi celebriamo l'opera della nostra salvezza.
2. Questa celebrazione coincide con l'apertura della Visita pastorale e ce ne fa comprendere l'intimo significato.
La visita pastorale è uno degli atti più importanti del mio ministero pastorale. Esso non ha altra ragione d'essere che quella di essere "sacramento" dell'opera della salvezza, che oggi contempliamo manifestata nel Battesimo di Gesù. Resterò dunque con voi durante questa settimana per indicarvi la via che vi porta a Cristo, perché la sua presenza pervada sempre più intimamente la vostra esistenza: i vostri affetti, il vostro lavoro, le vostre sofferenze, le vostre gioie. Perché Egli sia "tutto in tutti" [cfr. Col. 3,11].
Facciamo profondamente nostra la preghiera con cui concluderemo la celebrazione eucaristica: "concedi a noi tuoi fedeli di ascoltare come discepoli il tuo Cristo". Così veramente sia.
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