DOMENICA DELLE PALME (B)
GMG – Cattedrale: 12 aprile 2003
1. "Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: veramente quest’uomo era Figlio di Dio".
Carissimi giovani, anche voi come il centurione "state di fronte" a Cristo crocifisso, oggi, come siete stati di fronte alla sua Croce durante tutti i laboratori della fede che abbiamo vissuto assieme nei mesi scorsi. Stare di fronte a Cristo: questa è la posizione giusta nel cristianesimo e nella vostra intera vita umana. Nel cristianesimo: "cari giovani, lo sapete: il cristianesimo non è un’opinione e non consiste in parole vane. Il cristianesimo è Gesù Cristo! È una Persona, è il Vivente" [Messaggio di Giovanni Paolo II per la GMG 2003, n. 4,3]. Nella vostra vita: lo stare con Gesù è l’unica posizione giusta in cui si può capire ogni aspetto della realtà; gustarne la positività; sopportarne la contraddizione.
"Vistolo spirare in quel modo, disse: veramente quest’uomo era Figlio di Dio". Carissimi giovani, l’esperienza fatta dal centurione romano è di portata e significato immensi. Egli non ha riconosciuto in Gesù il Figlio di Dio vedendolo fare miracoli; ascoltandolo mentre parlava come nessun altro. Ma "vistolo spirare in quel modo": in che modo? Mistero di un incontro! Certo perché non imprecava come altri condannati a morte. Ma non solo per questo: egli scorse nel crocefisso un atto d’amore che solo Dio poteva compiere. E quel centurione capì che dentro alla storia dei rapporti umani era accaduto un avvenimento che poteva avere la sua origine solo in Dio, venuto a vivere la nostra vita e a morire la nostra morte perché né vita né morte fossero prive di senso: mere escrescenze di un destino impersonale e immutabile. Il centurione capì che quella morte aveva introdotto nel mondo la vera vita.
Carissimi giovani, conosco le vostre sofferenze e le vostre difficoltà: "la solitudine, gli insuccessi e le delusioni della vostra vita personale; la difficoltà di inserzione nel mondo degli adulti e nella vita professionale; le separazioni e i lutti nelle vostre famiglie; la violenza delle guerre e la morte degli innocenti" [ibid. 2,2]. State di fronte a Cristo: è da Lui che può venirvi ogni forza.
2. Ma oggi, in questa GMG che stiamo celebrando, vi invito a prendere coscienza di un dono particolare e preziosissimo che Cristo crocifisso vi ha fatto: il dono di sua Madre. Egli ha chiesto e ha donato a lei di estendere la sua maternità a ciascuno di voi: "donna, ecco tuo figlio" [Gv 19,27]. E da questo momento dice a ciascuno di voi, indicandovi Maria: "ecco tua madre". Quale è il modo giusto di ricevere questo dono? "da quel momento il discepolo la prese in casa sua". Prendere in casa propria Maria! non in senso materiale, ma nella casa della propria esistenza. Fate spazio a Maria nella dimora della vostra vita, perché sia una presenza costante. È Lei che vi insegnerà a "stare di fronte" a Cristo perché lo conosciate sempre più profondamente; perché abbiate in voi gli stessi sentimenti, gli stessi pensieri che furono in Lui. Ella fa questo in voi soprattutto quando recitate il Santo Rosario.
Ecco, carissimi giovani, la consegna che vi faccio in questa GMG: affidatevi a Maria; pregatela ogni giorno col santo Rosario.
Sono giorni di violenza, di guerra, di odio che stiamo vivendo. Siate testimoni della possibilità di vivere i rapporti con l’altro nella verità e nella giustizia, cioè nella pace. Ponetevi con Maria a guardare Cristo: Lui che è la nostra pace.
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