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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


V DOMENICA PER ANNUM (C)
Chiusura Visita Pastorale a Quacchio
4 febbraio 2001

1. "La folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio". Carissimi fratelli e sorelle, nel trascorrere del tempo liturgico domenica dopo domenica non dobbiamo perdere il "filo" della narrazione evangelica. Gesù ha presentato il suo programma a Nazareth. Quelli di Nazareth lo hanno respinto non volendo credere che il Messia fosse l’umile loro compaesano, e lo cacciano. Quelli di Cafarnao lo vogliono al contrario trattenere e come sequestrare solamente per sè. La pagina di oggi precisa ulteriormente la missione redentiva di Gesù. Egli è Colui che dona la parola di Dio senza misura e limitazioni: alla folla "che gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio".

Ma in mezzo a questa folla emergono alcune persone che sono chiamate a condividere in modo speciale la stessa missione di Gesù: i discepoli, e fra questi uno in particolare, Pietro. E’ dentro questo contesto che accade un fatto miracoloso carico di significato: una pesca straordinaria in pieno giorno. A cui segue la definitiva chiamata di Pietro.

La pagina dunque evangelica è strutturata in tre momenti o episodi: Gesù raccoglie attorno a Sé una grande folla; la pesca miracolosa; la chiamata di Pietro e degli altri discepoli. Non solo, ma ad una lettura attenta risulta anche che questi tre momenti o episodi sono come "legati" fra loro dalla parola di Gesù: la folla si raccoglie attorno a Gesù "per ascoltare la parola di dio"; Pietro dice. "Maestro, sulla tua parola getterò le reti"; ed è ancora sulla parola di Gesù che Pietro e gli altri "tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono".

Carissimi fratelli e sorelle, che pagina stupenda è questa! Essa narra già il formarsi della Chiesa e ne descrive già la sua vera costituzione. Vediamo come e perché.

La nascita della Chiesa. Scrivendo ai cristiani di Corinto, come avete sentito nella seconda lettura, Paolo dice: "Vi rendo noto, fratelli, il Vangelo …". La Chiesa, la comunità cristiana nasce non a causa di particolari affinità fra le persone che la compongono. Essa nasce dal ricevere il Vangelo e dal rimanere stabili in esso. Nasce dalla fede, dall’ascolto e dall’assenso interiore dato ad un annuncio e ad una predicazione che pur essendo umana, veicola una Parola di Dio. E’ questo atto di fede che fa essere la Chiesa ed è di esso che la Chiesa continuamente si nutre. E’ solo mediante la fede infatti che l’uomo attinge la realtà di Dio: Dio stesso nel suo essere.

Ma la Chiesa non è una comunità amorfa e disordinata. Dentro ad essa ogni discepolo è partecipe della missione di Cristo, dal momento che li "costituisce suoi testimoni provvedendoli del senso della fede e della grazia della Parola [cfr. At 2,17-18; Ap 19,10], perché la forza del Vangelo risplenda nella vita quotidiana, famigliare e sociale" [Cost. dogm. Lumen Gentium 35,1]. Fra i discepoli poi vi sono alcuni cui Cristo conferisce una sacra potestà, Vescovo – sacerdoti – diaconi, i quali "servono i loro fratelli, perché tutti coloro che appartengono al popolo di Dio, e perciò hanno una vera dignità cristiana, tendano liberamente ad ordinatamente allo stesso fine ed arrivino alla salvezza" [ibid. 18,1].

Infine, Gesù dice: "Prendi il largo, e calate le reti per la pesca". La comunità cristiana, ogni comunità cristiana è chiamata a "prendere il largo": ad essere presente profondamente dentro alle varie situazioni e condizioni umane per testimoniare la presenza di Cristo che redime ogni uomo e tutto l’uomo. Dopo che stettero con Gesù ascoltandone la parola, i discepoli sentirono ordinare: "prendi il largo". Avviene così ogni domenica. "Ogni domenica il Cristo risorto ci ridà come un appuntamento nel Cenacolo, dove la sera del "primo giorno dopo il sabato" (Gv 20,19) si presentò ai suoi per alitare su di loro il dono vivificante dello Spirito e iniziarli alla grande avventura dell’evangelizzazione" [Lett. Ap. Novo millennio ineunte 58,2].

Ecco dunque il disegno completo del volto della Chiesa: nasce e si nutre continuamente della Parola di Dio e dei sacramenti; è una comunità bene ordinata attorno ai suoi pastori; essa deve "prendere il largo" per dire a tutti le meraviglie che Dio compie per l’uomo.

2. Carissimi fratelli e sorelle, oggi concludiamo la S. Visita pastorale. Ringrazio in primo luogo il Signore perché "un fiume e i suoi ruscelli" rallegra questa comunità: ricchezza di doni e di carità la contraddistinguono. Ed oggi la Parola di Dio traccia il cammino futuro: il Vescovo è stato fra voi durante questa settimana per indicarlo ancora una volta.

Si nutra sempre più dell’ascolto della Parola di Dio dicevo ai giovani ciò che ora dico a tutti: "state sempre con Cristo"; fategli ressa intorno per ascoltare la parola di Dio.

Si mantenga sempre in essa quella multiformità di carismi e servizi: catechisti, educatori, servizio della carità e dell’istruzione. In profonda unità col vostro parroco, che vi guida in Cristo.

E soprattutto, "prendete il largo": dentro ad ogni condizione in cui il Signore vi pone [lavoro, famiglia …] e nell’ansia missionaria di dire a tutti l’opera del Signore.

E’ quanto chiederemo al Padre di ogni grazia, alla fine di questa Eucarestia: "fa che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo". Così sia.