PRIMA DOMENICA DI AVVENTO (C)
Chiusura Visita pastorale a Boara
3 dicembre 2000
1. "O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene". Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo iniziato il nostro tempo di Avvento con questa bellissima preghiera. Essa ci rende subito consapevoli di quello che è il nostro rischio più grande: avere una volontà così intorpidita da non sentire più nessun desiderio di andare incontro a Gesù. E’ quel restringimento del nostro cuore dentro alla nostra misura, ai nostri criteri immediati, alle nostre reazioni: un cuore che non anela più ad incontrare Cristo. La grazia dell’Avvento è di risvegliare in noi, profondamente, il desiderio della venuta di Cristo.
"Lo stato d’animo, la posizione ultima del cuore in Avvento è quella di disporsi a sciogliere la propria durezza perché il Signore venga. L’Avvento non è Lui che torna a venire, ma è Lui che torna a venire in me. E’ in me che deve essere capito, amato, conosciuto, quindi, seguito di più. L’Avvento non è un’altra sua venuta, oggettiva, storica, ma il riaccadere della sua presenza nella profondità del cuore, affinché lo comprendiamo di più, lo amiamo di più" [L. Negri, Il Mistero si fa presenza, ed. Ancora, Milano 2000, pag. 10].
La parola di Dio pertanto, in questa prima domenica di Avvento, ci istruisce e sull’avvenimento della presenza di Cristo nella nostra vita e sulle condizioni fondamentali che lo rendono possibile.
"Ecco verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda". La venuta di Cristo dentro la nostra vita, la sua presenza realizza "le promesse di bene"che Dio ha fatto all’uomo: Egli è il compimento definitivo e completo di queste promesse. E quali sono queste promesse? "farò germogliare per Davide …". E’ la promessa di giustizia, di salvezza, di tranquillità. Le tre parole descrivono in fondo la stessa condizione umana: l’uomo che vive la sua vita quotidiana nella certezza di essere amato da Dio per sempre. E’ la venuta di Cristo nella tua vita, è la sua presenza che ti dona questa certezza.
Ma questo può accadere solo a certe condizioni che la parola di Dio ci ricorda.
La prima: "state bene attenti …". E’ la vigilanza, l’attenzione la prima condizione. Ed il rischio è la dissipazione, la superficialità. E’ il vivere sempre ipnotizzati dalle realtà sensibili come se tutta la realtà si esaurisse in esse.
La seconda: "Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti". E’ il porci in un giusto rapporto con l’altro, nella carità.
2. Carissimi fratelli e sorelle, la celebrazione dell’inizio dell’Avvento coincide per la vostra comunità colla conclusione della S. Visita pastorale. Questa coincidenza è carica di significato.
Durante la settimana appena trascorsa, abbiamo cercato assieme le "vie del Signore", cioè come è possibile far accadere nella nostra vita la sua Presenza che è dono di salvezza.
Nel congedarmi allora da voi, vi ripeto quanto abbiamo detto dopo la prima lettura: "Il Signore si rivela a chi lo teme; gli fa conoscere la sua Alleanza ". Egli vuole rivelarsi a voi, farvi conoscere l’Alleanza che intende celebrare con voi. Siate fedeli alla vostra Messa festiva; ai momenti dell’istruzione religiosa: "i sentieri del Signore sono verità e giustizia". Non abbandonateli, "perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti" al Signore.
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