SOLENNE VEGLIA PASQUALE
Cattedrale di Ferrara
3 aprile 1999
1. E’ piena di misteri questa santa notte durante la quale
stiamo vegliando, nella lode al Signore e nella preghiera. Essa infatti
è la "memoria" di quattro grandi notti che hanno scandito
la storia del mondo, e ne hanno segnato le tappe fondamentali: di questa
storia e di queste tappe abbiamo appena ascoltato la narrazione.
La prima notte: "La terra era informe e deserta e le tenebre
ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse
"sia la luce!". E la luce fu". E’ l’atto fondamentale che il Dio tre
volte santo ha compiuto: l’atto creativo. E’ attraverso questo atto che
il Signore rende partecipi dell’essere altri all’infuori di Sé,
per chiamarli all’alleanza. E’ la prima notte durante la quale è
stato posto l’inizio di tutta la storia della nostra salvezza. Dalle mani
creatrici di Dio esce l’uomo, creato a sua immagine e somiglianza, capace
di entrare in dialogo col suo Creatore.
La seconda notte: la notte di Abramo che, a causa del sacrificio
di Isacco, riceve la "benedizione" per sempre. E’ il secondo momento fondamentale
della storia della nostra salvezza. Dio che ha creato l’universo ed in
esso l’uomo, esce dal suo silenzio e si rivolge all’uomo: gli parla. In
Abramo accade per la prima volta un atto mirabile e misterioso: la elezione
da parte di Dio di una persona. E’ un’elezione, dal momento che non presuppone
nella persona eletta alcun merito: Abramo, quando fu scelto, viveva in
un paese pagano, nell’ignoranza del vero Dio. E’ un impegno che Dio si
assume per primo nei confronti del suo eletto: "io ti benedirò".
Un impegno assoluto, incondizionato, siglato da un giuramento: "giuro
per me stesso".
Ed allora di fronte al Dio che gratuitamente, incondizionatamente elegge
l’uomo-Abramo, che cosa deve fare questi? Credere, affidarsi
completamente al Signore con ossequio totale della volontà e dell’intelligenza.
Abramo ha espresso questa fede nella forma più alta: il sacrificio
del suo unigenito.
E’ accaduto il secondo fondamentale avvenimento della storia della salvezza:
l’Alleanza di Dio con l’uomo in Abramo e colla sua discendenza per sempre.
La terza notte: "E il Signore durante la notte risospinse
il mare con un forte vento venuto d’oriente, rendendolo asciutto: le acque
si divisero". E’ la notte della liberazione del popolo dalla schiavitù
dell’Egitto: la notte del "passaggio" dalla schiavitù alla libertà,
dalla morte di chi non si appartiene più alla vita di chi serve
il Signore.
L’uomo con cui il Signore stringe l’alleanza è un uomo che si
è allontanato dalle vie del Signore stesso: vive in una terra di
lontananza da Lui. "I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre
vie non sono le mie vie, oracolo del Signore". L’elezione che Dio compie
nei confronti dell’uomo implica sempre una redenzione dell’uomo
da una condizione di schiavitù.
La quarta notte: "questa è la notte in cui Cristo,
spezzando i vincoli della morte risorge vincitore dal sepolcro: o notte
beata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l’ora in cui Cristo
è risorto dai morti".
Tutta la storia dell’elezione-alleanza di Dio con l’uomo, iniziata nella
notte della creazione, posta in essere con Abramo e realizzata "nel segno"
per mezzo di Mosè che conduce l’uomo dall’Egitto della schiavitù
e della morte alla Terra promessa della libertà e della vita, raggiunge
la sua piena e perfetta realizzazione. E’ l’apostolo Paolo che ce lo insegna:
"Come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre,
così anche noi possiamo camminare in una vita nuova". Ciò
che è accaduto questa notte nell’umanità di Cristo, il "passaggio"
da una vita destinata alla morte a causa del peccato a una
vita incorruttibile a causa della giustizia, è accaduto perché
si riproducesse anche in ciascuno di noi. Siamo stati creati in vista di
questo; la benedizione data ad Abramo ed alla sua discendenza aveva questo
preciso contenuto; il passaggio del Mar Rosso per mezzo di Mosè
era l’ombra della realtà. E la realtà è ciò
che stiamo ora celebrando: la risurrezione di Cristo ed in Lui la nostra.
2. Carissimi fratelli, carissime sorelle: questa notte riviviamo interamente
tutta la nostra storia, la nostra vera biografia. Quella che è scritta
nel libro della vita: la nostra creazione, la nostra elezione, la nostra
redenzione, la nostra divinizzazione. Siamo stati creati perché
eletti in Cristo fin dall’eternità, e per questo siamo stati redenti
per essere "viventi per Dio in Cristo Gesù". Abbiamo riacquistato
in questa notte i quattro titoli fondamentali della nostra vera nobiltà
e dignità: creati ad immagine e somiglianza di Dio, eletti
in Cristo per essere santi, redenti dal suo Sangue, divinizzati
dalla e nella sua Resurrezione.
"Celebrate il Signore, perché è buono; perché
eterna è la sua misericordia".
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