SOLENNITÀ DELLA TRINITÀ
2 GIUGNO 1996
1. “Benedetto sei tu Signore Dio dei padri nostri. A te la lode
e la gloria nei secoli”.
In questo momento così solenne, sale dal nostro cuore
la lode al Signore e la benedizione del suo nome glorioso e santo. Per
quale ragione? Donde nasce oggi la lode al Signore nel nostro cuore? Dal
fatto che oggi ci è dato di guardare come attraverso uno spiraglio,
dentro al Mistero stesso di Dio: ci è concesso di vivere la stesa
esperienza di Mosè: “Il Signore ... si fermò presso di lui”.
E’ l’esperienza della vicinanza di Dio a ciascuno di noi e ci dice chi
Egli è attraverso cinque proprietà del suo essere divino.
Misericordioso: Egli è colui che sente tenerezza e compassione per
i nostri mali. Pietoso: Egli è Colui che ci fa sempre grazia, che
ci ama gratuitamente. Lento all’ira: Egli è paziente nel considerare
la nostra fragilità peccaminosa. Ricco di grazia e di fedeltà:
Egli è sempre disponibile ad intervenire perché custodisce
le sue promesse.
Ma dove e come il Signore ha dimostrato di essere misericordioso,
pietoso...? Ecco come il vangelo risponde: “ Dio ha tanto amato ...” Sono
parole immerse: il Padre, il Creatore del mondo, manifesta il suo amore,
in modo assolutamente eccessivo, verso la sua creatura, mandando il suo
Figlio unico. Quale carità infinita: Egli consegna il suo Figlio,
l’Unico. Con due precise funzioni. Una è quella di rivelarci precisamente
il padre. Egli, il Figlio, lo conosce come nessun altro e ce lo rivela
come Dio-Padre misericordioso ... Una seconda funzione è quella
sacrificale: consegnare il Figlio significa consegnarlo alla morte che
ci ha redenti. Per quale fine, a che cosa mira tutto questo? Che ciascuno
di noi non vada alla rovina eterna, ma venga in possesso della vita eterna.
E la vita eterna è la vita stessa di Dio. La vita che il Padre dona,
fin dall’eternità al suo Figlio nell’eterna sua generazione: la
vita che è nello Spirito Santo. In questa vita, ciascuno di noi
è chiamato ad entrare: nessuno ne è escluso. Tuttavia , se
Dio non esclude l’uomo, l’uomo può auto-escludersi. E’ il rifiuto
della fede.
Ecco fratelli, lo stupendo disegno che Dio ha concepito per ciascuno
di noi e come attraverso la realizzazione di questo disegno, Egli ci ha
rivelato il Mistero della sua vita: Dio unico che è tutto e per
intero nell’inseparabile e consustanziale Trinità delle Persone.
2. Ma per la comunità di Ravalle oggi esiste una
particolare ragione per lodare la Trinità Santa: Don Ottimo celebra
il cinquantesimo e la vostra comunità il duecentesimo anniversario
della sua Chiesa.
“Dio ha tanto amato...” Gesù disse: “Come il Padre ha
mandato me ...”. Esiste una misteriosa continuità fra l’invio del
Figlio e l’invio dell’Apostolo: l’apostolo è il segno di Cristo
e quindi dell’amore che il Padre ha per il mondo.
Don ottimo si inserisce, come ogni sacerdote, in questa missione, perché
nessuno di voi si auto-escluda dalla vita eterna donataci dal padre. Abbiate
sempre questo sguardo profondo sul sacerdote: Egli è in mezzo a
voi il segno della misericordia, pietà, longanimità del Padre.
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