Presentazione dell'incontro con S. E. Mons. MARCHETTO
Istituto Veritatis Splendor
20 febbraio 2004
Penso che il papato, la successione petrina, sia uno dei fatti nei quali il “paradosso
cristiano” si esibisce con maggior chiarezza. È il paradosso che
Paolo connota, quando parla di un “tesoro in vasi di creta” [cfr.
2Cor 4,7]. La successione petrina infatti, ogni singolo Papa ha in custodia
il tesoro della divina Rivelazione, della proposta divina nei confronti della
quale si decide il destino eterno di ogni persona. Ma questo tesoro è depositato
dentro “vasi di creta”: in uomini che possono essere di eminente
grandezza morale, ma anche non alieni da ogni meschinità umana. Non
solo. Ma poiché quel tesoro di cui sono portatori, deve essere deposto
dentro la storia, dentro la vita quotidiana degli uomini, vale in grado eminente
per il papato quanto il Conc. Vaticano II dice di tutta la Chiesa. Essa anticipa
già in modo reale la rinnovazione del mondo e al contempo porta la figura
fugace di questo mondo [cfr. Lumen gentium 48,3].
Lo studio del papato quindi è un vero “banco di prova” della
correttezza dell’intelligenza di fede: è teologia; è diritto
canonico; è storia, ed altro ancora. Ciò che però è decisivo è l’unità nella
pluralità di questi approcci: unità che è data dalla comprensione
teologica del papato.
Noi questa sera saremo guidati a questa comprensione del papato: una comprensione
unitaria nella pluralità degli approcci. E così l’istituto
VS adempie alla sua funzione prioritaria: insegnare a pensare – a pensare
cristianamente. È la cosa di cui oggi abbiamo più bisogno.
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