CHIUSURA MESE DI MAGGIO 1999
Ancora una volta ci troviamo di fronte alla stupenda facciata della nostra Cattedrale. In essa i nostri padri hanno scritto la loro interpretazione della realtà: hanno posto dentro alla loro vita quotidiana il segno del Mistero di cui si nutrivano i loro affetti, il loro lavoro, il loro soffrire ed il loro gioire.
Come mai al centro hanno collocato l’immagine di Maria? È forse la sua persona la "chiave di volta " dell’edificio del mondo? Quell’edificio che ha come pietra angolare Cristo stesso? In un senso ben preciso, Maria è la "chiave di volta". In essa infatti si esprime in tutto il suo splendore la forza redentiva del mistero pasquale di Cristo: in lei la grazia di Cristo è pienamente manifestata e glorificata: "in te s’aduna quantunque in creatura è di bontade". Ma nello stesso tempo e proprio per questo, Maria è stata fatta partecipe di tutta l’esperienza umana [escluso, per un privilegio del tutto singolare, il peccato]: a Lei l’uomo è stato affidato ["donna, ecco il tuo figlio"].
La fede cristiana, che trova la sua esperienza più perfetta nella poesia, vedrà in lei sempre questa duplice dimensione: unica perché la sola che potè chiamare "figlio" una persona divina; vicina a noi più di ogni altro perchè più di ogni altro coinvolta con Cristo nel dramma redentivo.
Siamo qui per essere educati dalla voce dei grandi ad avere una qualche percezione di questo immenso mistero.
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