BENEDIZIONE DALLA LOGGIA
Ferrara 8 dicembre 1998
“Tota pulchra es Maria et macula originalis non est in te”: con profonda
gioia noi oggi pronunciamo queste parole, lieti di celebrare la bellezza
e santità della tua persona. Lieti perché nel tuo immacolato
concepimento ha avuto inizio l’opera redentiva di Cristo; è ricomparsa
l’umanità nell’originario splendore della sua vera dignità.
Sei il segno dell’avvento del Salvatore dentro la nostra storia: sei la
nostra speranza.
Questa città ha particolarmente bisogno di questo segno poiché
molti sono ancora i rischi e i pericoli cui è esposta la dignità
della persona in essa. La dignità dei concepiti non an-cora nati,
la dignità del matrimonio e della famiglia, la dignità di
chi lavora ed è nel ri-schio di trovarsi disoccupato, la dignità
dei poveri cui non è dato neppure di avere un tetto sotto cui dormire,
la dignità degli ammalati nel rischio di essere curati solo nella
mi-sura in cui i bilanci lo consentono.
O Madre, posso rimanere silenzioso proprio mentre celebro la tua luminosa
bellezza, su ciò che trovo di più penoso nella nostra città
e che mi lascerebbe spesso scoraggiato se non guardassi alla tua persona?
In modo particolare ancora una volta voglio affidarti i nostri giovani:
quale piaga fa nel nostro cuore il vederne tanti disorientati, devastati
dal nostro insensato modo di essere liberi! Madre non abbandonare questi
giovani cuori.
Sia su di noi la tua protezione! Sui sacerdoti, sui diaconi, sul nostro
seminario, sui reli-giosi e sulle religiose, sui fidanzati e sugli sposi:
tutti e ciascuno ti affido.
Intercede pro nobis ad Dominum nostrum Jesum Christum!
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