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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


INCONTRO GENITORI CRESIMANDI
Bologna, 8 e 15 marzo 2009


Ho parlato spesso della necessità di un forte "patto educativo" fra la Chiesa e la famiglia, se vogliamo rispondere in modo adeguato alla grande "sfida educativa" che ci interpella.

Oggi vorrei riflettere con voi sulla ricezione della Cresima da parte dei vostri figli come momento privilegiato di quel patto di cui vi parlavo.

Per dare un certo ordine alla riflessione la divideremo in due parti: nella prima richiamerò per sommi capi la dottrina cristiana del sacramento della Cresima; nella seconda cercherò di mostrarvi come esso sia una grande occasione nell’itinerario educativo.

 

1. Richiamo della dottrina cristiana.

Sarò molto semplice. Come dice la parola "confermazione" con cui viene chiamata la Cresima, questo sacramento conferma – cioè: rende più stabili e perfeziona – gli effetti del Battesimo. Li richiamo brevemente nella forma del Catechismo della Chiesa Cattolica [cfr. n°1303]:

  • ci radica più profondamente nella filiazione divina grazie alla quale diciamo: "Abba-Padre" [Rom 8,15];
  • ci unisce più saldamente a Cristo;
  • aumenta in noi i doni dello Spirito Santo;
  • rende più perfetto il nostro legame con la Chiesa;
  • ci accorda "una speciale forza dello Spirito Santo" per "diffondere e difendere con la parola e con l’azione la fede, come veri testimoni di Cristo".

In breve: quanto il battesimo ha operato in noi, viene perfezionato. Come vedete, i sette santi sacramenti ci accompagnano nel "cammin di nostra vita" segnandone le tappe più importanti. Come l’inizio della vita è segnato dal battesimo, così il suo sviluppo dalla cresima.

Ma che cosa significa in concreto questa confermazione del battesimo? È questo un punto centrale della nostra riflessione.

Quando viene battezzato un bambino viene espressa una verità di fede centrale nella Rivelazione biblica. Chi prende l’iniziativa di allearsi con ciascuno di noi, è Dio e non l’uomo. È Dio che sceglie la persona umana – il bambino che viene battezzato – e non la persona umana che sceglie Dio. Uno dei più grandi scrittori cattolici del secolo scorso, Ch. Peguy, scrive: "Singolare mistero, il più misterioso. Dio ci ha prevenuto…È un miracolo. Un miracolo perpetuo, un miracolo in anticipo. Dio ci ha prevenuto, un mistero di tutti i misteri. Dio ha cominciato ". [Il portico del mistero della seconda virtù, Jaca Book, Milano 1984, pag. 222-223].

Avete sentito che il poeta dice: "mistero di tutti i misteri". Cioè: ogni mistero della nostra fede esprime questa iniziativa preveniente di Dio. Per esempio: non siamo noi a prendere l’Eucarestia con le mani dall’altare: essa ci è data.

Nel battesimo dei bambini questo è di una evidenza solare, e lo è anche per il battesimo degli adulti.

Ma se le cose stanno così e nel cristianesimo così stanno, la conseguenza è che la persona deve corrispondere liberamente a questa iniziativa divina: dire si o no; confermare col suo assenso l’accettazione del dono o rifiutarlo. "Una salvezza che non fosse libera, che non fosse, che non venisse da una uomo libero non ci direbbe più nulla, che sarebbe mai? … Una beatitudine da schiavi" [ibid. pag. 322].

Il sacramento della Cresima è la forza donata ai nostri ragazzi, perché per la prima volta ratifichino, confermino quanto hanno ricevuto nel battesimo. Non per caso il rito della celebrazione della Cresima inizia chiedendo ai ragazzi di rinnovare la fede e le promesse battesimali.

È un grande atto di stima che la Chiesa mostra nei confronti dei vostri figli, poiché prende pubblicamente atto e sul serio della loro libertà.

E siamo così arrivati alla seconda parte della nostra riflessione, che vuole aiutarvi a capire la grande rilevanza educativa di quell’evento sacramentale.

2. Confermazione e patto educativo.

Non è superfluo richiamare brevemente alcune verità circa l’atto educativo. Due precisamente.

La prima. Educare significa "introdurre il ragazzo dentro alla realtà". La persona viene aiutata a prendere coscienza della realtà; ad elaborare risposte vere alle domande che la vita impone; ad esercitare la propria libertà non seguendo le proprie emozioni o la propria spontaneità, ma il giudizio della propria ragione. Non aggiungo altro, in questo contesto, anche se ognuna di queste affermazioni meriterebbe una profonda riflessione. Varie volte ed in varie occasioni ho lungamente approfondito queste tematiche.

La seconda. La visione dell’occhio è condizionata da due fattori: la sanità dell’organo e quindi la sua funzionalità, e la luce. Tolto uno di questi due elementi, la visione diventa impossibile.

Il ragazzo, ogni ragazzo ha in sé le capacità naturali di introdursi nella realtà, nel senso sopra indicato. Ha bisogno della "luce", della guida cioè della persona adulta. L’adulto o educa, ed allora deve proporre la visione della vita che ritiene vera e buona; o non educa ed allora si limita a dire: "da grande, farà lui le scelte che vuole".

Tenendo conto di queste due considerazioni sull’atto educativo; tenendo conto del senso esistenziale che ha la Cresima nella vita del ragazzo, possiamo capire come essa sia una grande opportunità educativa. Ve lo mostrerò coi seguenti passaggi.

→ Come ho accennato nella prima parte della mia riflessione, il battesimo ricevuto in tenera età chiede di diventare gradualmente una forma di vita: la forma cristiana della vita. È nel delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza che questo deve accadere in modo più convinto, più profondo.

→ La Cresima e per sua propria natura e per il momento in cui è data, è l’occasione propizia da parte e della Chiesa e dei genitori per introdurre il ragazzo dentro alla realtà, dentro alla vita, alla luce della fede cristiana.

→ Questo può accadere solo attraverso una collaborazione molto stretta fra la famiglia e la Chiesa [normalmente: la parrocchia, concretamente].

La nostra Chiesa offre uno strumento pedagogico, una proposta educativa: l’itinerario della fede. Esso accompagna l’adolescente fino alla maggiore età, per una scelta di fede consapevole e libera. Esortate i vostri figli a fare questa esperienza.

Per gli anni immediatamente successivi alla Cresima, da parte vostra non dite mai a vostro figlio a parole o coi fatti che il "debito" verso la Chiesa è stato pagato. Non dite mai a parole o nei fatti che, fatta la Cresima, è finito tutto, in attesa di sentire ancora un po’ di catechismo nel corso prematrimoniale.

Da parte nostra, di noi Chiesa, ci sarà l’impegno a offrire proposte fatte per i ragazzi del dopo-Cresima. Ma fin da ora, la comunità cristiana offre già dei percorsi educativi specifici per adolescenti. Mi limito a ricordarne tre, quello dell’Azione Cattolica, quello scoutista e quello di Comunione e Liberazione. E sono sicuro che se chiedete in parrocchia, il vostro desiderio sarà sicuramente esaudito.

Conclusione

Per quanto ci è dato di sapere e di prevedere, il futuro della nostra Chiesa in Italia dipenderà in larga misura da come avremo risposto alla sfida educativa odierna. E quindi concretamente dal fatto se anche i genitori vorranno compiere fino in fondo il loro compito educativo, e se lo vorranno compiere rimanendo profondamente radicati nella Tradizione cattolica.

I nostri ragazzi sono oggi più che mai attraversati nel loro intimo da due forze spirituali opposte: una sacramentalizzazione ancora elevata quanto ai numeri accompagnata dalla catechesi, da una parte; e una visione della vita che si stacca ogni giorno più dalla visione cristiana, dall’altra. Per fare un solo esempio: dopo quanto è accaduto in questi mesi, agli occhi del ragazzo rifulge con lo stesso splendore la grandezza della carità cristiana? Sarò più chiaro. Se alcune vite si ritiene che abbiano perso "qualità" al punto che devono essere ritenute non più degne di essere vissute, che senso ha che ci siano persone che dedicano la loro esistenza perché quelle persone possano invece vivere, e vivere bene? Chiudiamo le Case della carità! Il ragazzo si trova dentro al conflitto fra la grande tradizione cristiana e la visione materialista ed individualista della vita.

Cari genitori, questa è la scelta davanti alla quale siete posti: quale forma di vita ritenete che sia vera e buona per i vostri figli? In sostanza, oggi volevo incontrarvi per dirvi molto semplicemente: se ritenete che sia quella cristiana, la Chiesa vi sarà sempre vicina per aiutarvi nella vostra grande missione educativa.