Esequie di Don FERNANDO MANTOVANI
Dosso, 14 luglio 2009
E’ da poco iniziato l’Anno Sacerdotale; affidiamo alla misericordia del Signore il nostro fratello Fernando, sacerdote di questa Chiesa bolognese. Egli ci accompagnerà dal cielo colle sue preghiere.
L’Apostolo Paolo ci guida in questa santa celebrazione esequiale, ricordandoci come chi è stato redento da Cristo e dunque appartiene a Lui, è chiamato a vivere per il Signore. Se ciò è vero di ogni cristiano, lo è in grado eminente del sacerdote. Ogni sacerdote, infatti, si è interamente donato al Signore per vivere per gli altri. Considera suo proprio bene il bene degli altri.
Con don Fernando scompare un’altra incarnazione, se così posso dire, della figura del sacerdote bolognese. Figura questa di vera grandezza e di sicura consistenza sacerdotale, che l’Anno Sacerdotale dovrà aiutarci a recuperare.
Questo tipico profilo sacerdotale lo ritroviamo integro nel fratello che oggi affidiamo al Signore.
E’ il profilo del pastore che trova nel ministero parrocchiale, nel servizio cioè proprio del parroco, la sua espressione più amata e normale. Don Fernando dal 1954 al 2002 è stato parroco: fino al 1982 a Viadagola, e fino al 2002 in questa comunità di Dosso. Testimonium amoris est cura pastionis, scrive S. Gregorio [la testimonianza dell’amore è la cura del gregge di Cristo] .
Il profilo del sacerdote bolognese si caratterizza poi nell’esercizio di una carità pastorale che è attenzione al bisogno di ogni persona: è il cuore ferito da ogni miseria umana. Don Fernando stava coi bambini come cogli adulti, coi vicini alla Chiesa come coi lontani: la via del suo sacerdozio era l’uomo, perché era Cristo. Egli non si risparmiava dall’andare anche a bussare alle porte delle imprese per trovare lavoro ai suoi giovani. Ma soprattutto ne curava la formazione, anche come stimato insegnante alla scuola Aldini.
"Sia che moriamo, sia che viviamo siamo del Signore", ci ha detto l’Apostolo. Il sacerdote, anche quando è costretto dalla malattia all’inattività, non cessa il suo servizio alla Chiesa. Anzi, il letto è per il sacerdote altare del sacrificio non meno degno dell’altare su cui celebrava l’Eucaristia. Così è stato per Don Fernando negli ultimi anni della sua vita terrena.
Ora, come ho detto, lo affidiamo al Signore, nella speranza che dal cielo accompagni il nostro cammino durante questo Anno Sacerdotale.
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