Saluto alla S. Messa per i 50 anni della "Città del Ragazzo"
1 luglio 2001
Eccellenza,
venerandi fratelli del sacerdozio,
carissimi fedeli,
rendiamo grazie al Signore per il dono che Egli ha voluto fare a questa Chiesa della "Città del ragazzo". Tale dono ha due fondamentali dimensioni che ugualmente ispirano oggi la celebrazione dei divini Misteri.
La prima: quest’opera ha reso presente nella nostra Chiesa il carisma di S. Giovanni Calabria attraverso la presenza dei suoi religiosi. Se ogni carisma arricchisce la comunità cristiana, quello di don Calabria nella nostra Chiesa fu di particolare importanza. Esso infatti è sintesi di una ricerca esclusiva del Regno di Dio con un’attenzione all’uomo illimitata. E la logica dell’Incarnazione, in forza della quale ogni separazione, contrapposizione e/o confusione fra l’affermazione del primato assoluto di Dio e del valore incondizionato di ogni persona umana è esclusa. La vita, l’impegno dei figli di don Calabria durante questi cinquant’anni hanno testimoniato questo.
La seconda: quest’opera ha svolto un servizio alla gioventù ferrarese d’incalcolabile valore. Durante le visite pastorali non raramente mi capita di trovare famiglie ed ex-allievi che dichiarano di aver ricevuto tutto dalla "Città del ragazzo". Una proposta educativa integra, l’attenzione ad ogni singola persona, il dialogo continuo con l’evolversi delle situazioni sociali, la cura speciale per il ragazzo colpito da gravi handicap, in una parola: l’intero spazio della sapiente carità cristiana, hanno fatto della "Città del ragazzo" in questi cinquant’anni un punto di riferimento essenziale della nostra città.
Ma alla gratitudine verso il Signore vuole oggi aggiungersi la gratitudine verso tutti coloro che hanno voluto e rendono possibile quest’opera: il Casante della Congregazione religiosa e tutto il Consiglio, i sacerdoti, e fratelli laici che si sono susseguiti durante questi anni.
Vogliamo ora celebrare i divini misteri per chiedere abbondanza di ogni benedizione dal Signore, per l’intercessione di San Giovanni Calabria ed osiamo aggiungere, di Mons. Ruggero Bovelli. Quest’opera voluta da quelle due grandi anime amiamo vederla affidata ancora e per sempre alla loro cura.
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