MESSAGGI in occasione della chiusura dell’Anno Santo:
RIFLESSIONE INTRODUTTIVA
Termina l’Anno del Grande Giubileo.
Non finisce però l’anno di grazia, che Gesù ha inaugurato nella sinagoga di Nazareth.
Ora consegnerò cinque brevi messaggi; ai giovani, alle famiglie, agli educatori, agli ammalati, agli amministratori pubblici.
Mediante questa consegna la nostra Chiesa vuole dire lungo quali vie essa vuole compiere la missione della nuova evangelizzazione.
Vi ripeto allora quanto vi scrissi nella lettera pastorale di indizione dell’Anno Santo:
"Carissimi fratelli e sorelle, questo è il frutto della celebrazione giubilare: diventare capaci di costruire una vera comunità fra le persone nella nostra città. Una capacità che però può nascere solo da una nuova visione della realtà, nel cui centro viene a porsi la presenza del Verbo fattosi carne: solo se diventiamo capaci di creare una vera cultura cristiana [nella nostra città].
Vorrei quindi terminare questa mia lettera riflettendo sulle due dimensioni essenziali dell’uomo ritrovato in Cristo: la cultura e la carità. Sono questi i due segni più espressivi del fatto che l’incontro (eucaristico) con Cristo ha determinato nell’uomo un cambiamento tale per cui è veramente uomo, per cui ha raggiunto quella pienezza di umanità che da sempre desiderava."
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