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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Veglia di Pentecoste
29 maggio 2004


Carissimi, il trovarci con Maria questa sera nella veglia di Pentecoste ci fa andare subito col pensiero al Cenacolo, dove gli apostoli riuniti con Maria ricevono lo Spirito Santo. Vogliamo rivivere e come rinnovare in questa Cattedrale quello che accadde a Gerusalemme, implorando lo Spirito Santo perché scenda nella nostra comunità cristiana.

Questa santa Assemblea da me desiderata e chiesta al Signore è il mio primo incontro con le varie associazioni e movimenti insieme. Lo Spirito Santo è presente in mezzo a noi, poiché è Lui che convoca in unità.

1. "Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra coloro che ascoltavano il discorso". Nella casa di Cornelio si manifesta, perché si realizza, la Chiesa. È lo Spirito Santo che apre il cuore del centurione e dei suoi famigliari alla parola apostolica, perché credendo in Cristo abbiano la vita nuova.

"E i fedeli circoncisi … si meravigliarono che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo": lo stupore dei circoncisi nasce di fronte ad un Dono che sconfina, ad un Amore che non ha limiti. Nella casa di Cornelio la Chiesa si rivela per la prima volta come fiume di vita nuova che irriga l’intero deserto umano!

La vostra presenza, la presenza di varie associazioni e movimenti mostra ancora una volta che quanto è accaduto nella casa di Cormelio, continua ad accadere lungo i secoli: è accaduto ed accade anche in questa Chiesa di Bologna. Di questa continuata ed illimitata "effusione del dono dello Spirito" voi siete uno dei segni più evidenti.

Di fronte alla vostra esistenza il primo movimento del cuore deve essere lo stesso di quello di Pietro: "chi ero io per porre impedimento a Dio?" [At 11,17b]. I doni e i carismi che lo Spirito Santo elargisce vanno accolti con gratitudine, con gioia, con docilità: chi siamo noi per porre impedimento a Dio?

2. L’origine dallo Spirito Santo crea in voi, nella associazione e nel movimento come tale, la necessità incondizionata della fedeltà al vostro carisma, della custodia della sua autenticità. Come essere fedeli al vostro carisma come custodirne l’autenticità? È fondamentale, al riguardo, che ogni movimento si sottoponga al discernimento dell’Apostolo. Per questo nessun carisma dispensa dal riferimento e dalla sottomissione al Pastore della Chiesa. Questa è la necessaria garanzia che la strada che percorrete è quella giusta [cfr. Giovanni Paolo II, Discorso al Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali, 27 maggio 1998].

Vi chiedo quindi di inserire umilmente le vostre esperienze nella Chiesa locale e nelle parrocchie, alle quali chiedo di accogliervi cordialmente. La fatica che possiamo provare nel far incontrare l’umile inserimento colla cordiale accoglienza, non deve distogliere nessuno dal percorrere queste strade.

3. "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra: e come vorrei che fosse già acceso". La parola di Gesù ci porta a considerare la dimensione direi più intimamente costitutiva delle associazioni e dei movimenti: la dimensione missionaria. Il termine stesso che vi denota, "movimento", indica quel dinamismo proprio con cui il discepolo del Signore si rapporta alla realtà umana. La missione non è infatti un dovere da compiere; non è neppure un’organizzazione. È semplicemente la testimonianza di un incontro che ha cambiato la propria vita, e non può non trasparire nelle azioni, nei pensieri, nelle scelte, nel lavoro. La missione è lo splendore di un avvenimento che ha configurato a tal punto la propria vita che essa non può non esserne il segno evidente: "non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto".

La pagina evangelica ci avverte però che questa testimonianza non può non scontrarsi coi poteri di questo mondo: "vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità". Voler sfuggire a questa condizione della testimonianza cristiana coincide col tradimento della propria fede.

Questa sera, da questa Cattedrale che i nostri padri hanno voluto dedicare all’apostolo che ha introdotto i primi pagani nel Mistero, si levi una grande preghiera: vieni, o Santo Spirito, e dona a questi tuoi figli e figlie il coraggio e la gioia di testimoniare Cristo; il coraggio e la gioia di farsi vicini ad ogni uomo, perché dall’interno del suo vivere quotidiano sia condotto all’incontro con Cristo vivente nella sua Chiesa. Amen.