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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


DOMENICA IX PER ANNUM (A)
S. Maria Madre della Chiesa, 1 giugno 2008


1. Cari fratelli e sorelle, Gesù oggi nel S. Vangelo ripresenta due modi diversi, anzi opposti, di progettare e vivere la propria vita. Lo fa servendosi di una immagine molto semplice. Paragona la nostra vita, il nostro modo di vivere alla costruzione di una casa. È noto a tutti che la solidità dell’edificio dipende in larga misura dalla solidità dei suoi fondamenti.

Quale è il significato primo che Gesù vuole comunicarci con questa immagine? Non è difficile capirlo, se facciamo un po’ di attenzione a come viviamo. Ciascuno di noi ritiene che nella vita ci siano cose più importanti e cose meno importanti: in base a quale criterio noi stabiliamo la scala? Ciascuno di noi per alcuni beni ha un grande interesse, minore per altri: che cosa ci spinge ad interessarci di più o di meno? Domande di questo genere circa noi stessi potremmo farne altre. Ma tutte alla fine ci conducono ad una domanda di fondo: quale è il bene che ritengo essere il più importante di tutti, il bene sommo?

A questo punto ritorniamo alla pagina evangelica. Gesù ci dice che il bene sommo, in vista del quale tu vivi, può essere "sabbia" oppure può essere di "roccia". Può essere cioè un bene fragile, che prima o poi ti sfugge dalle mani: pensate – per fare un solo esempio – a chi ha affidato la sua vita alle ricchezze, e si trova poi in un fallimento. Oppure può essere un bene così solido che niente e nessuno ce lo può togliere. L’immagine dunque usata da Gesù è molto eloquente.

Ma Egli è molto più preciso. Dice esattamente: "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile ad un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia". Quindi, il bene sommo dell’uomo consiste nell’ascoltare le parole del Signore e nel metterle in pratica, consiste cioè nel vivere secondo la parola del Signore. In breve: una vita vissuta secondo il Vangelo è una vita sommamente buona. "Sapendo queste cose" ha detto Gesù in un altro contesto, ma nello stesso senso "sarete beati, se le metterete in pratica" [Gv 13,17].

Gesù dice: "ascolta queste mie parole". Attraverso la parola la persona manifesta, rivela se stessa. Ascoltare una persona che ci parla significa in senso profondo entrare in rapporto con essa, desiderare sapere che cosa pensa, gioire della sua compagnia. L’ascolto di cui parla Gesù è tutto questo in grado eminente. Gesù rivela Se stesso nella sua parola, il suo modo di pensare e di valutare. Ascoltarlo significa entrare in un rapporto profondo con Lui; mettere in pratica quanto abbiamo ascoltato significa vivere come Lui ha vissuto, pensare come Lui ha pensato.

L’apostolo Pietro pertanto ci svela il significato più profondo di questa pagina evangelica, quando scrive: "stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale" [1Pt 2,4-5].

Quando ogni domenica voi ascoltate la parola di Cristo che vi è predicata e cercate poi durante la settimana di praticarla, voi "vi stringete a Cristo" e vi fondate su di Lui: "la bella roccia", come la chiama S. Giustino [Dialogo con Trifone 114,4].

2. Cari fratelli e sorelle, questa celebrazione eucaristica è per la vostra comunità particolarmente solenne: state celebrando la decennale eucaristica.

Le decennali eucaristiche nel cammino di una comunità cristiana sono momenti di particolare intensità. E la pagina del Vangelo ci aiuta a capirlo.

Nella nostra vita cristiana ciò che è di capitale importanza è il nostro rapporto con Cristo, vivente nella sua Chiesa. Come già vi dissi, questo rapporto – come ogni rapporto interpersonale – è istituito dall’ascolto della sua parola, da quell’ascolto obbediente in cui consiste la fede.

Ma l’ascolto della parola del Signore è ordinato a sua volta all’incontro eucaristico con Gesù. È la partecipazione all’Eucaristia la modalità più alta di incontrare il Signore, di stringerci a Lui come "pietra viva". Ed è dall’Eucaristia che la nostra vita viene trasformata in Cristo. Così si realizza pienamente la parola evangelica: "Chiunque ascolta …".

Vedete, cari fedeli, la bellezza e l’ordine presenti nella nostra vita cristiana: la sua radice è l’ascolto della parola del Signore predicata dalla Chiesa; il suo culmine è la partecipazione all’Eucaristia; il suo seguito è mettere in pratica quanto abbiamo ascoltato.

Il Signore vi conceda di edificare la vostra vita sulla roccia della sua parola, così che non siate mai travolti dai venti delle opinioni umane, ma rimaniate sempre stretti a Gesù, "la bella roccia".