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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Anniversario della dedicazione della chiesa
Santa Maria Madre della Chiesa, 29 settembre 2013


Cari fratelli e sorelle, oggi è per la vostra comunità un grande momento di gioia. Ricordate intatti il 25.mo anniversario della Dedicazione della vostra Chiesa, e durante questa memoria solenne significativamente darò il mandato ai vostri catechisti ed assistenti-catechisti. Sono grato al vostro parroco che mi ha invitato a celebrare con voi questa solennità.

1. La prima lettura narra un evento fondamentale della storia del popolo ebreo. Se noi leggiamo questa narrazione non è per pura curiosità storica. Ciò che è accaduto al popolo della prima Alleanza è la prefigurazione di ciò che sta accadendo a noi, popolo della Nuova Alleanza.

Il popolo ebreo, o meglio ciò che restava di quel popolo, dopo settant’anni di esilio, aveva potuto fare ritorno alla sua terra. Potete immaginare come vivevano quel momento. Erano pochi; vedevano una desolazione davanti a sé; bisognava ricominciare da capo.

Che cosa diede loro questa forza? Quale fu l’energia ricostruttiva di una nuova comunità? Come avete sentito: la lettura e l’ascolto della Parola di Dio scritta, e spiegata dal sacerdote Esdra.

Cari fratelli e sorelle, la Parola di Dio è creatrice, e se ascoltata con fede costruisce la comunità.

Quanto è accaduto in una piazza di Gerusalemme tanti secoli orsono, è accaduto ogni domenica in questo luogo santo, e sta accadendo anche ora. Ma in un modo molto più profondo; in un modo nuovo. Ci è spiegato dalla seconda lettura.

"Carissimi" ci ha detto S. Pietro "avvicinandovi al Signore, pietra viva, …quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale". Quando in questa Chiesa viene letta e spiegata la Parola di Dio scritta, è il Signore Gesù stesso che vi parla e vi spiega ciò che dice. Se voi ascoltate con fede, vi "avvicinate" a Lui; entrate nella sua intimità. La fede infatti suscitata e nutrita dalla Parola di Dio predicata, vi porta ai sacramenti, soprattutto al sacramento dell’Eucarestia.

L’apostolo è al riguardo molto preciso. Dicendo che il Signore è una pietra viva, aggiunge: "rifiutata dagli uomini ma scelta preziosa davanti a Dio". Parla cioè del mistero della morte e risurrezione del Signore. La fede che ci conduce al sacramento dell’Eucarestia, ci "avvicina" al Signore risorto.

Ma che cosa accade allora? Si costruisce continuamente la comunità. Essa è come un edificio, tanto è forte il legame fra voi in Gesù, il fondamento che sostiene tutto l’edificio. Cioè: tutta la Chiesa.

Voi dunque siete il vero edificio di cui questo da venticinque anni è il segno visibile. E’ dentro all’edificio che siete voi, che vengono "offerti sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo". Quali sono questi sacrifici?

La vostra vita, il vostro lavoro, le vostre difficoltà e sofferenze sono i sacrifici graditi a Dio se vissuti ed offerti in Gesù. Non dimentichiamolo. La nostra vita quotidiana non è mai banale.

Ascoltate quanto ci insegna il Concilio Vaticano II "Tutte le loro [=dei profeti] opere, preghiere ed iniziative apostoliche, la stessa vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, la distensione spirituale e corporale, se compiuti nello Spirito, e anche le stesse sofferenze della vita, se sopportate con pazienza diventano sacrifici spirituali graditi a Dio" [Cost. Dogm. Lumen gentium 34].

2. In questo contesto, alla luce delle grandi verità della fede che Dio ci ha insegnato, si comprende facilmente il mistero del catechista.

La catechesi è la trasmissione della fede fatta in modo organico e completo. Una fede dunque non catechizzata è una fede povera, fragile, incapace di vincere le insidie dell’incredulità, dell’ignoranza, dell’indifferentismo.

Non parlo solo dei bambini. Ma anche e soprattutto degli adulti. Essi hanno bisogno di una grande catechesi. Avete sentito nel Vangelo ciò che accadde a Gesù quando entrò nel tempio: avevano fatto della casa di Dio un mercato. Anche l’edificio spirituale che siamo noi può essere deturpato, perché il suo tessuto connettivo, la fede, si indebolisce e alla fine si rompe.

Cari fedeli: abbiate una fede istruita; abbeveratevi alle sorgenti pure della dottrina della fede, e troverete la vera vita. Così sia.