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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Solennità dei Santi Pietro e Paolo
Cattedrale, 27 giugno 2010


1. "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa". Cari fratelli e sorelle, queste parole del Signore conferiscono a Pietro la sua missione nella e per la Chiesa.

Il Signore lo fa altre due volte secondo i santi Vangeli. Da questi tre testi santi fra loro collegati siamo condotti ad avere una comprensione più profonda della missione di Pietro e dei suoi successori.

La prima parola di conferimento, quella appena ascoltata, è immediatamente seguita dal primo grande annuncio che Gesù fa della sua passione. "Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto" [Mt 16,21].

Questo fatto ha un significato profondo. Pietro ed i suoi successori lungo i secoli sono posti dentro la Croce di Cristo, unica via che porta alla risurrezione. L’apostolo infatti scrivendo ai suoi fedeli, dirà di essere "testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi" [1Pt 5,1]. Pietro è la pietra di una Chiesa che è sempre, anche oggi, partecipe delle sofferenze di Cristo.

Il secondo testo lo troviamo nel Vangelo secondo Luca: "Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per te, che non venga mai meno la tua fede e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli" [Lc 22,31-33].

Cari fratelli e sorelle, la Sacra Scrittura ci insegna, fin dal Libro di Giobbe, una verità drammatica. Satana ha ottenuto dal Signore la licenza di colpire gli uomini, di tentarli, metterli alla prova. Vuole con ciò dimostrare che non esiste fra gli uomini una fede vera, solida in Dio, ma al massimo qualche tornaconto religioso.

Sembra che oggi il Signore dia al Satana una libertà particolarmente grande; dia oggi a lui un eccessivo potere dentro la Chiesa.

Ma "la preghiera di Gesù è il limite posto al potere del maligno. Il pregare di Gesù è la protezione della Chiesa" [Benedetto XVI]. Il Signore però prega in modo speciale per Pietro: "perché non venga meno la tua fede". Perché proprio la fede di Pietro? Perché egli ha ricevuto il compito di impedire che la fede diventi muta; il compito di confermarla e rinfrancarla di fronte al mondo e al Satana. Prega per Pietro in quanto servitore, custode, e garante della fede di tutti. E questo servizio è ancorato alla preghiera di Gesù.

Il terzo riferimento al Primato di Pietro lo troviamo nel Vangelo secondo Giovanni [cfr. Gv 21,15-19]. È il testo che sintetizza tutto. Gesù sta per lasciare visibilmente la sua Chiesa. Il sacramento della sua presenza è la persona di Pietro, il quale dovrà essere legato a Cristo da un amore più grande di quello di ogni altro. E Pietro è il "vicario di Cristo" perché, come Cristo, dovrà essere sulla Croce.

Cari fratelli e sorelle, vedete quale grande mistero è la missione di Pietro nella Chiesa!

2. I nostri padri hanno voluto che la nostra Chiesa Cattedrale fosse dedicata a S. Pietro.

Questa decisione è insieme dono ed impegno. Dono, perché in questo modo viene detto pubblicamente quel legame profondo che la Chiesa di Dio in Bologna ha col successore di Pietro. Impegno, di vivere in una comunione sempre più profonda col Papa: nella docilità piena al suo Magistero. Solo così la nostra fede, anche se quotidianamente vagliata dal Satana, sarà stabilmente fondata su Cristo.