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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Solennità di Cristo Re
Mascarella, Bologna, 22 novembre 2009


1. Al termine dell’anno liturgico la Chiesa celebra la manifestazione della gloria di Cristo, lo splendore della sua sovranità. "Tutti i popoli, nazioni e lingue lo serviranno; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto", ci ha appena detto il profeta.

Cari fratelli e sorelle, quanto è importante che questa celebrazione penetri colla sua efficacia sacramentale nella nostra mente e nel nostro cuore! La comunità cristiana vedendosi dentro ad un mondo ostile e non raramente deciso ad emarginarla, è quotidianamente insidiata dallo scoraggiamento. La contemplazione della sovrana regalità di Cristo genera in noi l’intima certezza che Lui ha vinto il mondo, che Lui è il centro della storia e del cosmo.

Ma di quale regalità si tratta? Di quale potere sovrano? Ci è svelato nel dialogo fra Gesù e Pilato, che abbiamo ascoltato nel Vangelo.

La prima cosa da capire è che parlando della regalità di Cristo, non stiamo parlando di una realtà politica, analoga ad altri poteri sovrani di ieri e di oggi. "Il mio regno" dice Gesù a Pilato "non è di questo mondo: se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai giudei".

Quale è dunque la regalità di Gesù? Riascoltiamo la sua parola: "Io sono re. Per questo io sono nato e per questo io sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce". La ragione e il fondamento della regalità di Gesù è il fatto che Egli è il testimone della verità: mediante questa verità che comunica agli uomini, Egli desidera regnare. E la sua sovranità, il suo regno si costituisce quando e dove ci sono uomini che docilmente accolgono la sua verità.

Gesù nella sua vita e nella sua morte e risurrezione è la rivelazione del Padre; è la rivelazione dell’amore del Padre verso il Figlio. Egli è venuto nel mondo perché a questo il Padre lo ha mandato: mostrare l’amore di Dio per l’uomo. Gesù è la rivelazione che Dio è carità.

Come allora si costituisce il suo regno? Come si diventa membra di questo regno? "ascoltando la voce di Cristo". La sua regalità non è come quella del mondo; essa consiste nella sottomissione dei suoi alla sua parola, nell’assenso dei suoi discepoli alla verità. Se Gesù regna su di noi suoi discepoli, non è esercitando un potere coattivo. Regna mediante la rivelazione della verità di cui è testimone, che viene accolta da tutti coloro che sono dalla verità. Gesù dice a noi oggi: "mi preparo un regno in quanto, nella misura in cui manifesto me stesso come verità".

Cari fratelli e sorelle: entriamo a far parte del Regno di Cristo ascoltando la sua parola.

2. Stiamo celebrando la regalità di Cristo nel 70.mo anno di vita del Comitato di S. Omobono, che unisce sarti e dettaglianti dell’abbigliamento accomunati dal culto del loro patrono.

Le due celebrazioni non coincidono a caso. Lungo tutta la storia della Chiesa i discepoli del Signore, i cittadini del suo Regno, si sono uniti in associazioni o movimenti. Lo scopo era, ed è, di ispirare e santificare la loro vita quotidiana, e quindi il loro lavoro, colla luce di quella verità di cui Gesù è il testimone.

Attraverso queste associazioni o movimenti la regalità di Cristo libera la creazione dal potere delle tenebre e la trasferisce nella sua luce.

Che Egli continui ad ispiravi colla sua grazia: che il vostro lavoro sia via alla vostra santificazione; anche attraverso voi venga il Regno di Cristo: "regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace".