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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Ricorrenza della "Virgo Fidelis" patrona dell’Arma dei Carabinieri
Caserma "Manara", 21 novembre 2007


Il racconto narratoci nella prima lettura riferisce un fatto accaduto in uno dei momenti più tragici della storia di Israele. È il periodo in cui i seleucidi cercano anche colla forza militare di imporre al popolo ebreo quella cultura ellenistica che la grande epopea di Alessandro Magno aveva diffuso in tutto il Mediterraneo Orientale.

Era l’imposizione di una cultura, di un modo di vivere ed anche di un culto religioso che era contrario alla tradizione di Israele.

Come spesso succede in situazioni di questo genere, in seno al popolo ebraico si formarono due posizioni: l’una più possibilista, l’altra più intransigente. L’episodio narrato nella prima lettura appartiene a quella storia di radicale opposizione alla tirannide seleucide, che per la madre di cui si parla nella lettura ascoltata e per i suoi sette figli ha comportato il martirio.

Miei cari fratelli e sorelle della Benemerita Arma, quale felice coincidenza che si legga questa pagina proprio nel giorno in cui voi celebrate la Virgo fidelis, vostra celeste patrona!

Quale è il primo grande insegnamento che vi viene da questa pagina? Che esiste una verità circa ciò che è bene o male che esige di essere testimoniata anche a prezzo della vita in alcune situazioni. In fondo, il martire testimonia l’inviolabilità dell’ordine morale in cui risplende, come ricorda la madre ai suoi figli, la santità della legge di Dio.

Ma nella testimonianza del martire rifulge anche l’intangibilità della dignità personale dell’uomo, che a nessuno è lecito svilire o deturpare. La madre, come avete sentito, incoraggia i propri figli ricordando la loro origine divina: "non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita; né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il creatore del mondo …".

Miei cari fratelli e sorelle della Benemerita Arma, quanta luce questa pagina biblica getta sul vostro lavoro quotidiano! Esso è continuamente nutrito, deve essere continuamente nutrito dalla consapevolezza che siete al servizio della legge contro ogni forma di arbitrio, di abuso, di sopraffazione. E quindi è quotidiano servizio alla dignità intangibile di ogni persona umana, specialmente dei più deboli. Contro la legge della forza, il debole ha solo il sostegno della forza della legge.

Il vostro servizio offre un contributo di inestimabile valore alla comunità civile perché non precipiti nella crisi più pericolosa che possa affliggere una comunità umana: la superiorità dell’arbitrio sulla legge, della violenza sulla giustizia.

Voi onorate come vostra patrona la Madre di Dio nella lode della sua fedeltà: Virgo fidelis. E la fedeltà è il segno caratteristico della vostra testimonianza civile.

La fedeltà è una delle espressioni più limpide della grandezza dell’uomo, poiché esprime la capacità della libertà umana di prendersi un impegno, indipendentemente da ogni accadimento imprevedibile; anche a costo della vita. Come è accaduto a membri dell’Arma. La fedeltà è la forza della libertà che si eleva sopra la casualità.

La Virgo fidelis vi custodisca in questa elevata testimonianza, perché come abbiamo pregato nel Salmo, i vostri piedi non vacillino e siano sempre saldi nelle vie della giustizia.