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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Solennità di Pentecoste
Musiano, 12 giugno 2011


1. In una preghiera liturgica la Chiesa dice: "[Gesù] ha mandato, o Padre, lo Spirito Santo primo dono ai credenti, a perfezionare la sua opera nel mondo". Cari fratelli e sorelle, oggi il Signore Gesù manda in noi e nell’umanità il suo Spirito perché perfezioni, porti a termine la sua opera redentrice. Ho detto "oggi". Infatti le feste della nostra fede non ricordano solo fatti accaduti nel passato, ma ci fanno rivivere quello stesso dono di salvezza di cui il fatto ricordato fu il primo evento.

Per celebrare dunque santamente questa solennità dobbiamo e conoscere il fatto di cui facciamo memoria e il dono di salvezza che possiamo ricevere.

Il fatto è narrato nella prima lettura, e lo potremmo riassumere nel modo seguente: "ed essi [i discepoli di Gesù] furono tutti pieni di Spirito Santo". Avviene cioè la prima effusione pubblica, la prima donazione pubblicamente verificabile dello Spirito Santo. Nel momento della sua Ascensione al cielo Gesù aveva promesso ai suoi discepoli: "avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi". Il fatto di cui parla la prima lettura è il compimento di questa promessa di Gesù.

La conseguenza di questa effusione dello Spirito è descritta nel modo seguente: "la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua". Prestate molta attenzione a questo fatto.

La diversità delle lingue impedisce alle persone umane di comprendersi, di comunicare, di costruire vere comunità. L’effusione dello Spirito Santo ha fatto sì che ciascuno, parlando la propria lingua fosse compreso dall’altro. L’effusione dello Spirito Santo ha costruito una vera, grande comunità in cui ciascuno, senza rinunciare alla propria lingua – cioè alla propria identità – entra nella stessa famiglia umana.

È questo il fatto di cui oggi facciamo memoria. Quale il dono di grazia? Oggi, il Signore Gesù ci fa dono del suo Spirito perché fra di noi si costituisca la vera comunità dei suoi discepoli, la sua Chiesa, e noi possiamo così rendere il vero culto a Dio Padre. Oggi viene edificata la Chiesa del Signore.

È questo che anche l’apostolo Paolo ci ha detto nella seconda lettura: "come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo". Gesù, risorto e asceso al cielo, ci unisce a Sé e fa di noi un solo corpo con Lui. È questa l’opera dello Spirito Santo: la nostra in-corporazione a Cristo.

2. Cari fratelli e sorelle, non dovete pensare che quanto ho detto non vi riguardi da vicino. Il dono di questa solennità è fatto anche alla vostra comunità. Anche a ciascuno di voi il Signore Gesù fa dono del suo Spirito per unirvi a Sé e fra di voi. La vostra parrocchia quindi è un’espressione visibile della Chiesa: in essa è presente ed operante la Chiesa, il Corpo mistico di Gesù.

In che modo Gesù vi fa dono del suo Spirito? soprattutto mediante la celebrazione festiva dell’Eucaristia. È soprattutto in questa celebrazione che il fatto narrato nella prima lettura diventa mistero di salvezza per opera dello Spirito Santo.

Venuto oggi a visitarvi, vi lascio questa raccomandazione: siate fedeli all’Eucaristia della domenica. È in essa che è presente ed operante lo Spirito Santo donatoci da Gesù, per fare di noi un solo corpo con Lui: questa è la nostra salvezza.