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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Battesimo del Signore
Galliera, 12 gennaio 2014


Cari fratelli e sorelle, lo scorrere dei nostri giorni non è un cammino, spesso doloroso, privo di senso. Dentro alla nostra vita Dio opera per condurci, guidarci nel bene. Egli lo fa soprattutto convocandoci ogni domenica per celebrare i misteri di Gesù. Non solo per "ricordarli", ma perché essi "trasformino" la nostra vita. E così, domenica dopo domenica, noi riviviamo tutta la missione di Gesù, i suoi atti che causano la nostra salvezza.

1. Dopo aver celebrato la nascita di Gesù, oggi celebriamo l’inizio della sua vita pubblica, dopo che aveva trascorso circa trent’anni nell’oscurità e nell’anonimato a Nazareth. Entra nella vita pubblica e manifesta subito chi è e che cosa è venuto a fare in questo mondo.

Questa "manifestazione" di Gesù avviene in due modi. Egli compie un gesto: si fa battezzare da Giovanni il Battista; si ode "una voce dal cielo".

Iniziamo da questo secondo fatto, che è una vera e propria rivelazione di Dio. Riascoltiamo.

"Si aprirono i cieli". E’ una grande immagine. Il cielo chiuso nel linguaggio biblico significa che Dio ha interrotto il suo rapporto con l’uomo. E’ come se Dio dicesse all’uomo: "io con te ho chiuso; non parlo più". "Si aprirono i cieli". Dio esce dal suo silenzio; riprende il suo dialogo con l’uomo; irrompe nel mondo una nuova epoca di grazia.

"Egli [=Giovanni] vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di Lui [=Gesù]". Si comprendono bene queste parole ed il fatto che narrano, se vi torna in mente la prima lettura. Il profeta aveva previsto la presenza nel mondo di una misteriosa persona sulla quale il Signore avrebbe posto il suo Spirito, affidandogli una missione precisa: perché "apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri". Ed il tutto con una grande mitezza e dolcezza.

"E una voce dal cielo disse: questi è l’amatissimo mio figlio, nel quale mi sono compiaciuto". Dio intende riprendere definitivamente il suo dialogo coll’uomo. La persona che, prevista dal profeta, era chiamata a ristabilire l’alleanza di Dio con l’uomo, è ora presente; è Gesù, eletto ed inviato a compiere questa missione.

E’ questa la "presentazione" pubblica, ufficiale di Gesù, la quale avviene però subito dopo che Egli ha compiuto un gesto singolare: si è fatto battezzare da Giovanni.

Fate bene attenzione, cari fratelli e sorelle. Il battesimo amministrato da Giovanni era un rito di penitenza. Chi si faceva battezzare, entrava nel fiume Giordano; Giovanni versava acqua presa dal fiume sulla testa, e la persona confessava i suoi peccati. Voi capite allora facilmente che "Giovanni voleva impedirglielo"; e che gli dica: "io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni a me?".

E qui dobbiamo fare bene attenzione alla risposta di Gesù: "conviene che sia adempiuta ogni giustizia". Cioè: "ti chiedo di battezzarmi perché questa è la volontà di Dio, la quale deve sempre essere compiuta".

Dobbiamo allora chiederci: perché Dio ha voluto che Gesù si facesse battezzare con un battesimo di penitenza? per spiegarci fin dall’inizio quella missione che Gesù era stato inviato a compiere. Egli doveva condividere in pieno la nostra condizione umana, fino in fondo, e mediante questa condivisione liberarci dai nostri peccati, compiere l’opera della nostra salvezza.

Ecco, fratelli e sorelle, chi è Gesù e che cosa è venuto a fare nel mondo. Egli è il nostro redentore; che sa compatire la nostra miseria; che ci tratta con misericordia per guarirci profondamente dai nostri mali.

2. Desidero concludere con due considerazioni, alle quali vi prego di prestare molta attenzione.

La prima. Ho cercato, come ho potuto, di spiegarvi la Parola di Dio. Non vorrei che voi pensaste che si tratti di una semplice spiegazione. Ciò che la Parola di Dio vi ha detto è la narrazione di ciò che sta accadendo ora in mezzo a noi. Gesù si presenta a ciascuno di noi e dice: "io sono la tua salvezza; non temere: sei debole, ma io ti nutro col mio corpo ed il mio sangue".

La seconda. Durante la settimana che oggi comincia, non dimenticate ciò che vi sta accadendo ora: l’incontro con Gesù nostro salvatore. Nelle difficoltà, nelle tribolazioni, negli smarrimenti della vita, risuoni la parola che oggi vi è stata detta: "io sono la tua salvezza".