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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Festa di San Lorenzo
Castiglione dei Pepoli, 10 agosto 2014


1. Carissimi, le parole di Gesù che abbiamo ascoltato nel Vangelo diventano più comprensibili se teniamo presente l’occasione in cui sono state dette.

Gesù entra in Gerusalemme trionfalmente. Tra i presenti vi sono alcuni greci [dunque non ebrei] che esprimono all’apostolo Filippo il loro desiderio di "vedere Gesù": Filippo con Andrea va a dirlo a Gesù. La risposta del Signore è quella ora ascoltata nel Vangelo.

Fate bene attenzione. Gesù aveva detto che era stato mandato solo per Israele, ma da vari indizi veniamo a sapere che Egli aveva la coscienza di essere inviato a tutte le nazioni. Potremmo quindi pensare: "ecco, è arrivato il momento di manifestarsi anche fuori d’Israele". Ma il Signore non pensa così: non è ancora il momento. Perché?

Lo dice attraverso una piccola parabola. Riascoltiamo: "non è ancora il momento, perché "se il chicco di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto". Il "chicco di frumento caduto in terra" è Gesù stesso. In che modo Egli manifesterà tutta la potenza redentiva del suo Amore? In che modo la forza della sua misericordia verrà ad innestarsi dentro alle miserie umane? Morendo; morendo sulla croce. La potenza redentiva di Gesù, per divenire efficace, deve nascondersi nella debolezza della croce. "Infatti" scrive S. Paolo "ciò che è stoltezza di Dio, è più sapiente degli uomini; è ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini" [1Cor 1,25].

 

2. Carissimi fratelli e sorelle, stiamo celebrando l’Eucarestia facendo memoria del vostro S. Patrono, il martire S. Lorenzo.

Dopo che Gesù ha parlato di se stesso sotto la figura del grano di frumento, si rivolge a noi, ai suoi discepoli. E dice: "chi ama la sua vita la perde; e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna".

Dunque il Signore ci dà questo avvertimento. "Fai bene attenzione: c’è un modo di amare la propria vita, che in realtà è odio della medesima, perché ti porta alla rovina". Quando accade questo stravolgimento?

Il martire Lorenzo ci dà la risposta. Egli è stato messo di fronte a due possibilità: o salvare la propria vita tradendo Gesù o perdere la propria vita rimanendo fedele a Gesù. Lorenzo non ha avuto dubbi. Ha perso la vita in questo modo, e l’ha così conservata per la vita eterna. Perché ha fatto questa scelta? Perché per lui vivere era Cristo, e separarsi da Lui era la morte.

Ecco, fratelli e sorelle, abbiamo la risposta alla domanda da cui siamo partiti. Odia la sua vita, chi preferisce vivere alle ragioni per cui vale la pena vivere.

Carissimi, quanti fratelli e sorelle oggi in Irak, in Nigeria sono messi a morte per la loro fede in Gesù! Ci sono più martiri oggi che nei primi tempi della Chiesa. Essi sono, in Gesù e con Gesù, i chicchi di frumento che caduti in terra, muoiono, e perciò daranno frutti.

 

3. Cari amici, sono venuto fra voi anche per celebrare un anniversario importante. Novant’anni orsono il mio ven. predecessore Card. Nasalli Rocca consacrò l’altare sul quale stiamo celebrando l’Eucarestia.

Alla luce di quanto Gesù ci ha detto nel S. Vangelo, possiamo capire il senso di questa memoria. Anzi, l’importanza che ha l’Altare nella comunità cristiana. Ci aiutano due testi biblici: uno di S. Paolo e uno di S. Pietro.

Scrivendo ai cristiani di Roma, l’Apostolo dice: "Vi esorto… fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. È questo il vostro culto spirituale" [Rm 12,1].

Su questo altare, quando celebrate l’Eucarestia, ponete le vostre persone [i vostri corpi, dice l’Apostolo] e la vita che state vivendo: le vostre sofferenze e le vostre gioie; le vostre speranze e le vostre delusioni; i vostri timori ed i vostri desideri. Come Gesù, come Lorenzo, voi offrite in sacrificio voi stessi.

L’apostolo Pietro fa un’esplicitazione assai importante: "Avvicinandovi a lui, pietra viva… quali pietre vive siete costruiti anche voi… per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo" [1Pt 2,4].

È mediante Gesù crocefisso e risorto – grano caduto in terra, e non rimasto solo – che anche voi, su questo altare, offrite sacrifici spirituali graditi a Dio. È da questo altare che sale al Padre il soave profumo delle vostre vite vissute seguendo Gesù; dei vostri corpi, abitati dallo Spirito Santo.