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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Basilica di San Petronio, 8 dicembre 2013


"Io porrò inimicizia fra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa".

Cari fratelli e sorelle, queste parole sono state chiamate fin dalla Chiesa antica il "proto-vangelo", cioè il primo annuncio del Vangelo, di quella bella notizia che consola l'uomo.

Perché "proto-vangelo"? Perché Dio creatore, proprio nel momento in cui la sua creazione è deturpata dalla disobbedienza dell'uomo e della donna, fa una grande promessa di salvezza. Il male che insidia il cuore umano sarà completamente sconfitto, e la persona sarà interamente restituita alla sua dignità originaria.

Questa promessa, il proto-evangelo, non deve mai abbandonare la nostra coscienza. Noi di fronte al male – intendo il male morale - dell'ingiustizia, dell'emarginazione subita dai poveri considerati degli "scarti", siamo tentati di pensare che il male, nella sua pervasiva oggettività, sia più potente del bene. No, cari fratelli e sorelle, non è così.

Ma la nostra è una speranza che ha ragionevoli fondamenti? Oppure è un'utopia che ci siamo costruiti per non rassegnarci alla potenza del male?

La seconda lettura ci dona la risposta. La parola di Dio ci rivela che Dio, il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, "ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto, nella carità". Quanta luce queste parole gettano sulla nostra vita! La nostra speranza trova fondamento in una decisione che riguarda ciascuno di noi. Nessuno è venuto al mondo per caso. Prima di essere concepito sotto il cuore di una donna, ciascuno di noi è stato "concepito" nel cuore di Dio: è stato voluto da Lui. Non siamo dunque affidati al caso e alla fortuna; il nostro esserci si spiega sulla base del fatto che Dio "ci ha scelti perché fossimo santi ed immacolati".

Riflettiamo bene su tutto questo. Non dobbiamo pensare che il bene ed il male siano due forze uguali contrapposte. All'inizio di tutto sta la volontà buona di Dio, il Padre del Signore nostro Gesù Cristo: la sua decisione non di maledirci, ma di benedirci "con ogni benedizione", "predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo".

Il peccato dell'uomo, il nostro peccato è sopraggiunto dopo e non ha fatto cambiare la decisione di Dio a nostro riguardo, "ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia" [Rom 5, 20 b].

Quanto più il male cerca di spaventarci colla sua apparente potenza, tanto più diventa grande la nostra speranza. Poiché – come ci ha appena detto S. Paolo – dove imperversa il male, è ancora più in azione la grazia.

Oggi, cari fratelli e sorelle, il "proto-vangelo" si è compiuto. La Chiesa ci assicura con la sua fede che il progetto eterno di Dio sull'uomo si è compiuto in Maria, in modo perfetto, dentro alla nostra vicenda.

Come avete sentito, l'angelo la saluta come "piena di grazia". Letteralmente: "tu che sei stata e rimani colmata del favore divino". Che cosa significano queste parole?

La solennità di oggi ci dice che nella vita di Maria, in tutto l'arco della sua vicenda umana, ella non è mai stata deturpata dal peccato: immacolata. Ma più precisamente. Al momento in cui ella veniva concepita; nello stesso istante in cui ella entrava in questo mondo, non è stata contaminata da quella "goccia di veleno" che si introduce di generazione in generazione in ogni persona umana, e che chiamiamo il peccato originale. Oggi celebriamo precisamente l'immacolata concezione di Maria.

Vedete come in Lei, sua madre, l'opera di Cristo ha realizzato pienamente quella decisione di Dio di volerci "santi ed immacolati al suo cospetto".

Nel salmo responsoriale abbiamo detto: "il Signore ha manifestato la sua salvezza….tutti i confini della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio".

Vogliamo, in questo giorno di festa, riprendere speranza. In Maria noi vediamo che esiste un potere, una forza – la forza della redenzione di Cristo – più forte del male. E preghiamo perché ella diventi per noi, come diremo fra poco, "avvocata di grazia e modello di santità" così che la nostra speranza ci sostenga sempre, anche nei momenti più difficili.