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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SANTI PIETRO E PAOLO
Torbiera – Ostellato - Vigarano P.
29 giugno 2003

1. "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente". La solenne celebrazione dei santi apostoli Pietro e Paolo pone al centro del nostro ascolto il dialogo fra Gesù e Pietro narrato nel Vangelo. Dialogo che contiene due momenti intimamente connessi: la confessione di fede di Pietro e la promessa di Gesù nei suoi confronti.

La confessione dei fede. Pietro ha avuto un’illuminazione interiore da parte del Padre Gesù non è "uno dei …"; Egli è "il Figlio di Dio vivente". Viene formulata per la prima volta nel suo contenuto essenziale la fede cristiana. Essa si definisce in rapporto a Cristo: alla sua assoluta unicità. È in forza di questa professione di fede che Pietro riceve la sua missione pastorale.

La promessa di Gesù. La missione petrina, come avete notato, viene descritta nei suoi contenuti attraverso tre immagini.

La prima è l’immagine della pietra, collegata direttamente al cambiamento del nome. Simone diventerà la roccia solida sulla quale Gesù costruirà quell’edificio che è la sua Chiesa. La fede chiara che Pietro ha professato è ciò su cui la Chiesa si regge, e senza di essa si sgretolerebbe completamente.

La seconda immagine è quella delle chiavi. Esse sono il segno di un dominio o di una responsabilità su di essa. A Pietro quindi viene trasmessa da Cristo una potestà vera e propria sulla Chiesa, che l’apostolo eserciterà in nome di Cristo stesso. Pietro diventerà il Vicario di Cristo.

La terza immagine è la coppia "legare-sciogliere". L’apostolo è chiamato ad insegnare, ad evangelizzare, a decidere la qualità morale delle scelte umane alla luce della Parola di Dio.

Ecco, carissimi fedeli, questo è il ministero petrino nella Chiesa. Esso si continua nella sua successione petrina: oggi Pietro è la roccia della Chiesa nella persona del Vescovo di Roma.

2. La Chiesa oggi associa nella stessa venerazione l’apostolo Paolo. Abbiamo ascoltato nella seconda lettera come il testamento autobiografico dell’apostolo Paolo. Giunto al termine della sua vita, Paolo ne traccia il profilo spirituale, servendosi di quattro immagini.

La prima si riferisce ai sacrifici pagani: il rito in cui un recipiente di vino veniva versato totalmente sul braciere, così che esalasse interamente verso l’alto, verso Dio. La vita dell’apostolo è stata interamente donata al Signore: nulla ha tenuto per sé.

La seconda immagine è tratta dalla navigazione. La sua vita è stata spesa senza nessun risparmio di fatica: ora l’aspetta il porto della quiete eterna.

La terza immagine è militare, ad indicare come la sua missione ha avuto anche carattere di combattimento.

Infine la quarta è di carattere sportivo. Come chi corre … ce la mette tutta, teso verso il traguardo, così ha fatto l’apostolo: tutto teso verso la "corona di giustizia" (1Cor 9,25).

3. Carissimi fedeli, Pietro e Paolo sono stati radicati dentro ad una scelta di Cristo, che li ha legati a Lui per sempre. Attraverso essi Cristo ha continuato a pascere il suo gregge, a guidare i suoi fedeli.

Questo mirabile avvenimento, presenza di Cristo mediante l’apostolo, si continua anche oggi: la successione apostolica è il sacramento della presenza visibile di Cristo nella sua Chiesa.