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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


S. MESSA DI MEZZANOTTE
NATALE 1995

1. “E’ apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini”. Carissimi: lasciate che questa parola scenda nel vostro cuore, fino in fondo. Il Signore ci ha chiamati tutti, in questa notte santa per contemplare “la grazia (Sua), apportatrice di salvezza”. Come, dove, quando, è apparsa questa grazia? E’ apparsa in un fatto, realmente accaduto circa duemila anni orsono in un piccolo villaggio della Palestina: il Vangelo ce lo ha appena raccontato. Questo fatto noi veneriamo questa notte.
 Il tempo in cui è accaduto: “in quei giorni...”. Avvenne nei giorni in cui si fece il primo censimento degli uomini, “di tutta la terra”. Dunque, si tratta di un fatto ben preciso e databile, non di una dottrina fuori del tempo e dello spazio. Ma, notate. Il censimento è l’espressione suprema del potere dell’uomo sull’uomo: esso serve a chi comanda per riscuotere le tasse e per il sevizio  militare. Nel momento della massima auto-esaltazione di un uomo, accade quel fatto in cui “è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini”.
 Il luogo in cui è accaduto è sconcertante. Benché il Vangelo non lo dica espressamente, una tradizione cristiana molto antica ci dice che la grazia di Dio appare in una grotta dove vivevano gli animali: in una stalla, diremmo oggi. E così la contraddizione fra questo evento e il contesto in cui avviene ci appare in un modo sempre più sconvolgente: la potenza, l’auto-esaltazione dell’uomo da una parte, l’umiltà e la povertà dall’altra.
 Visto il tempo e il luogo, finalmente chiediamoci: ma quale è questo evento, questo fatto in cui è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti”? Ecco, come il Vangelo ci risponde: “Maria “diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia”. Oh fratelli e sorelle, che cosa è mai tutto questo! La grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini è apparsa in questa nascita. Anzi è questa nascita. In queste semplici parole “diede alla luce il suo figlio primogenito” sta racchiuso tutto: la storia di tutto il mondo sta concentrata interamente in esse. Ed infatti essa si divide in due parti: prima e dopo quella nascita. Questa nascita è la sorpresa più grande che Dio ha fatto all’uomo. Questo bambino, infatti, è il Figlio stesso di Dio: Altissimo, Onnipotente, Immortale, come il Padre. L’Altissimo si è fatto piccolo, l’Onnipotente si è fatto debole, l’Immortale si è esposto alla nostra morte, la Gioia infinita si è nascosta nel vagito di un bambino. E’ il mistero dell’Amore di Dio, della Grazia di Dio, che appare in modo da esporsi ad ogni umiliazione pur di raggiungere ciascuno di noi. Perché è accaduto tutto questo? Ascolta la riposta che ti dà S. Agostino: “Saresti morto per sempre, se Egli non fosse nato nel tempo. Non avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una natura simile alla tua. Una perpetua miseria ti avrebbe posseduto, se non fosse stata elargita questa misericordia. Non avresti avuto la vita, se Egli non si fosse incontrato colla tua morte. Saresti venuto meno, se non ti avesse soccorso. Saresti perito, se non fosse venuto”. E’ venuto per salvarti.
 Infatti, c’è un particolare di questa nascita, che ci lascia senza parola. Dice il Vangelo: “Lo deposero nella mangiatoia”. Il Figlio di Dio fattosi uomo si colloca nel luogo del cibo: Egli dirà di se stesso in seguito di essere “pane disceso dal cielo” per dare la vita eterna. Si colloca dentro al bisogno dell’uomo, per essere pienezza che sazia i nostri più profondi desideri.
 
2. “C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge”. In queste semplici parole ha inizio ormai la storia “post Christum natum”: dopo la nascita di Cristo. E’ il primo incontro fra l’uomo e la grazia di Dio che è “un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.
 A quale uomo viene svelato il fatto che la grazia di Dio è apparsa? ad alcuni pastori. “Dio infatti ama parlare con i semplici” (Pr. 3,23); si tiene nascosto ai prudenti ed ai sapienti, poiché si compiace di scegliere “ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono (1Cor. 1,28). Solo all’uomo che riconosce di non potersi vantare di nulla davanti a Dio; di aver bisogno della sola Sua misericordia, viene annunciata “una grande gioia”: “oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è Cristo Signore”.
 Che cosa viene annunciato all’uomo? Non viene annunciata all’uomo una nuova dottrina; non gli vengono notificati nuovi comandamenti: non gli viene indicata una nuova religione. Semplicemente gli viene detto che nel mondo da oggi esiste un uomo che è il Salvatore , perché è Dio fattosi uomo e che pertanto l’uomo può incontrarlo. Gli viene detto che c’è un bambino deposto in una mangiatoia. D’ora in poi, la salvezza dell’uomo è l’incontro con questa Persona. Ed è per questo che il cielo si è riaperto.

CONCLUSIONE

Fratello, sorella che hai ascoltato. Non so che cosa ti ha mosso a venire qui questa notte. Forse sei stato solo trascinato da una tradizione, da fascino suggestivo della celebrazione e rimani qui come “spaesato”. Non importa: il Signore dice anche a te: “E’ apparsa la grazia...”. La Grazia di Dio è Cristo fattosi uomo per salvarti. Apriti alla sua misericordia; lasciati abbracciare dal suo perdono. E’ questo incontro che ti salva.