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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI
25 giugno 2000

"Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché colla tua santa Croce hai redento il mondo".

Ti abbiamo posto, o Cristo, nel centro della nostra città, nascosto sotto le apparenze del pane, ma realmente presente, vittima immolata per la redenzione dell’uomo: di ogni uomo e di tutto l’uomo. Ti abbiamo posto in questa piazza, che tanta nei secoli accolse anima umana, fra la Cattedrale ed il Municipio, perché tu sei venuto e rimani fra noi al fine di farci vivere nella verità intera della nostra persona: in rapporto al Padre "che è nei cieli" ed ai fratelli "che sono sulla terra". Ti abbiamo collocato oggi fra la Cattedrale ed il Municipio perché in questa città non sia più soffocata la verità nell’ingiustizia. Questa piazza, questa comunità di uomini e donne che ti adorano presente nel Ss. Sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue, è il segno di una nuova umanità che tu vai costruendo ogni giorno in Te mediante il dono del tuo santo Spirito, in ogni parte del mondo ed anche in questa nostra città: è la tua santa Chiesa di Ferrara-Comachio frutto del tuo sangue prezioso. A te, Signore, centro del cosmo e della storia, sia lode e onore, perché hai voluto assumere la nostra natura umana e viverne interamente la condizione. Questo Anno Santo Giubilare ci ricorda continuamente questo stupendo evento della nostra salvezza: il Figlio di Dio si è fatto uomo perché l’uomo divenisse Figlio di Dio. E la nostra divinizzazione accade mediante il Ss. Sacramento dell’Eucarestia, poiché in essa noi diventiamo tuoi consanguinei.

"Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché colla tua santa Croce hai redento il mondo".

Noi ti adoriamo! L’adorazione pubblica che stiamo vivendo vuole essere in primo luogo atto di obbedienza alla tua parola: "Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai" [cfr. Lc 4,8]. E Tu sei qui presente realmente, veramente, Dio vero da Dio vero, col Padre e collo Spirito Santo.

Con questa adorazione noi vogliamo proclamare il tuo primato assoluto, la tua sovrana regalità, poiché per mezzo di Te sono state create tutte le cose. Tu sei prima di tutte le cose, e tutte sussistono in Te [cfr. Col 1,16.17]. Fuori di te tutta la realtà ed ogni cosa che la costituisce, non ha nessuna consistenza.

Ma nello stesso atto di adorazione con cui noi proclamiamo che Tu sei il Figlio di Dio vivente, noi anche proclamiamo che l’uomo, che ogni persona umana, dal primo istante del suo concepimento alla sua morte, è incomparabilmente più grande di ogni altra creatura. "Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai": questo comandamento del Signore Iddio Tu lo hai richiamato al Satana che autoproclamatosi signore, chiedeva la prostrazione dell’uomo. Niente è più grande di una persona umana; niente vale più di una persona umana: essa appartiene solo a Te e di essa nessuno può disporre.

In Te, in questo Ss. Sacramento, noi scopriamo la verità sull’uomo e la dolorosa esperienza della storia, della storia del secolo appena trascorso, si fa trasparente nel suo significato, per la luce dei martiri frutto del tuo sacrificio eucaristico.

Nell’atto stesso in cui adoriamo Te, o Cristo, noi proclamiamo solennemente in questa piazza la suprema grandezza di ogni uomo: dell’uomo già concepito e non ancora nato che nessuno può sopprimere; del bambino che ha diritto ad essere educato secondo le scelte dei suoi genitori, senza subire discriminazioni; dell’uomo infermo che ha diritto ad essere curato sempre; della donna resa schiava per turpi guadagni anche lungo le vie della nostra città; dello straniero che ha diritto ad essere accolto come persona.

"Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché colla tua santa Croce hai redento il mondo".

Colla tua santa Croce hai redento il mondo! Noi adoriamo, o Cristo, il tuo Corpo offerto in sacrificio per noi ed il tuo Sangue effuso per la remissione dei peccati: attraverso la celebrazione dell’Eucarestia ogni generazione umana, ciascuno di noi è presente al tuo sacrificio sulla Croce. E’ presente al dono che Tu hai fatto di Te stesso per la nostra redenzione, e ciascuno può consentirvi e riceverlo: può ricevere in sé Te stesso. In questo modo la forza della tua redenzione penetra ed invade la vita di ogni generazione e di ogni persona umana. Dentro alle divisioni di ogni genere, Ti costruisci la vera unità; dentro all’estraneità dell’uomo all’uomo, Tu edifichi la vera fraternità; dentro alla coesistenza di tanti egoismi opposti, tu generi la comunione del dono. Mai come in questo momento di adorazione noi possiamo dire con la tua Madre santissima: "di generazione in generazione la Sua misericordia si stende su quelli che lo temono".

Si stenda la tua misericordia su questa città e su ogni persona che vive in essa: su chi ci amministra, perché lo faccia sempre con sapienza e dedizione; sugli sposi, perché vivano nella santità il loro amore coniugale; su noi sacerdoti, perché non cessiamo mai di intenerirci incontrando il tuo volto sfigurato nell’uomo umiliato ed oppresso, lo onoriamo con carità operosa; sulle nostre religiose, perché colla loro consacrazione verginale riscaldino ed illuminino le nostre faticose giornate; sui nostri giovani, perché non restringano mai la misura dei loro desideri; sui nostri seminaristi, perché imparino a diventare, come Te, chicchi di frumento macinati e grani d’uva spremuti.

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché colla tua santa Croce hai redento il mondo.