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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


DOMENICA II PER ANNUM (C)
Apertura Visita pastorale a S. Giorgio
14 gennaio 2001

1. "Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo creatore; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te". Molti sono i simboli di cui il Signore si serve per svelarci i suoi progetti di amore a nostro riguardo: Lui è il "pastore" e noi il suo "gregge"; Lui è il "re" e noi il suo "regno"; Lui è la "vite" e noi i suoi "tralci". Ma il simbolo più commovente e più intenso è quello coniugale: il Signore vuole costituire colla sua Chiesa e in essa con ciascuno di noi una relazione di vita di cui la comunità e l’amore coniugale è un’analogia [un’immagine]. E’ l’incredibile promessa che Egli questa mattina ci fa attraverso il suo profeta: "come un giovane…". L’analogia/immagine coniugale vuole rivelarci l’intima comunione di vita che si costituisce fra il Creatore e la creatura, la condivisione dei Suoi beni offerta all’uomo, l’indissolubile fedeltà del Signore verso la persona umana.

Ma questo avvenimento di intima, totale e definitiva comunione del Creatore colla sua creatura è preceduto da un cambiamento radicale della condizione in cui versa questa: "nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata". Il Signore è lo Sposo che prima ricostruisce la sua creatura perché è Colui che la rigenera colla potenza della sua misericordia. L’infedeltà del passato è allontanata per sempre e la gioia della creatura che non si sente più abbandonata nè devastata si fonde colla gioia del suo Creatore-Sposo che ha ridonato alla sposa la sua originaria bellezza. Il perdono introduce nell’alleanza sponsale.

2. "In quel tempo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea …". La narrazione evangelica non è la narrazione di un fatto miracoloso fra i tanti compiuti da Gesù. Esso è "l’inizio ai suoi miracoli", ed è tale che in esso Egli "manifestò la sua gloria". Cioè: questo miracolo è l’archetipo, il modello di tutti gli altri segni, di tutte le azioni nelle quali Gesù manifesta la sua gloria di Figlio unigenito del Padre "pieno di grazia e di verità".

Ed in che cosa consiste il "segno" compiuto da Gesù? Nel dono fatto all’umanità di un vino nuovo, donato con grande abbondanza, perché era venuto a mancare durante un banchetto di nozze.

Confrontando con intensa attenzione la pagina evangelica colla pagina profetica che cosa ne deriva? La promessa "come un giovane…" si compie perfettamente nella presenza di Gesù. E’ Lui che prendendo parte al banchetto sigla l’alleanza sponsale fra Dio e l’uomo. Solo Lui è capace di costituire questa alleanza, perché solo Lui è capace di donare lo Spirito Santo con pienezza. Parlando di questa nuova Alleanza, il profeta aveva detto: "vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi … voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio". [Ez 36, 26-27a.28b]. Il "segno" che Gesù compie sta ad indicare che tutto ormai sta per compiersi.

3. Carissimi fratelli e sorelle, non dobbiamo pensare che quanto è stato promesso per bocca del profeta e narrato nella pagina evangelica, non ci riguardi oggi. E’ oggi che si compie la promessa evangelica e si realizza in realtà quanto era stato significato a Cana: ora il Signore istituisce la sua alleanza sponsale con questo popolo e con ciascuno di voi. Come? Attraverso precisamente il banchetto eucaristico nel quale il "Sangue effuso per la nuova ed eterna Alleanza" è veramente il vino nuovo che ci dona la "sobria ebbrezza dello Spirito". Infatti "ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio, si compie l’opera della nostra Redenzione": è finito il nostro abbandono, terminata la devastazione della nostra umanità.

Nella luce stupenda di questa celebrazione voi potete comprendere il significato ultimo della Visita pastorale che oggi inizia. Quale è il ministero del Vescovo? È l’amico dello Sposo; colui che vi ha promesso ad un solo Sposo Cristo Gesù, e deve quindi vigilare perché non ci sia "in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente" [Eb 3,12]. Il Vescovo starà in mezzo a voi perché si compia in questa comunità quanto è stato oggi promesso dal profeta, significato dal miracolo di Cana e realizzato nel sacrificio eucaristico di Cristo.