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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


OMELIA VI DOMENICA DI PASQUA
4 maggio 1997

Grandi sono i misteri nei quali oggi ci introduce la Parola di Dio. Sia in noi un cuore docile: apriamoci ad una così grande Rivelazione. Quale? La Rivelazione del Mistero stesso di Dio; ci viene detto chi è Dio, o meglio quale è il “volto di Dio” che si mostra a chi contempla la sua opera. “Dio è amore”: ci viene oggi rivelato. “Che cosa si poteva dire di più, fratelli”. Se per quanto riguarda la lode dell’amore non venisse detto niente altro nel corso di tutte le pagine di questa Lettera, se non venisse detto più nulla nel corso di tutte quante le altre pagine della Scrittura, e se dalla bocca dello Spirito di Dio noi sentissimo dire questa sola cosa, ossia che Dio è amore, noi non dovremmo domandare di più” (S. Agostino, Com. prima Lettura Gv VII,4).
E sulla base di che cosa si dice che Dio è amore? Con quale argomento? “In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: ...”. E nel Vangelo Gesù ci dice: “nessuno ha un amore...” L’amore di Cristo per noi si dimostra proprio in questo: che Egli è morto per noi. E l’amore del Padre per noi da che cosa viene dimostrato? Dal fatto che Egli ha mandato il suo unico Figlio a morire per noi. L’apostolo Paolo ci dice: “Lui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, in che modo, insieme a Lui, non ci ha donato tutto quanto?” Dunque: l’opera della nostra redenzione è stata voluta dal Padre, nella decisione di inviare il Suo Figlio unigenito; l’opera della nostra redenzione è stata compiuta dal Figlio venuto “non per giudicare il mondo, ma per salvarlo”. All’origine di questa decisione e opera sta solo l’amore. Ecco che cosa significa: Dio è amore.
Ma la stessa parola di Dio richiama la nostra attenzione a considerare attentamente alcune proprietà dell’amore con cui Dio ci ama.
In primo luogo, essa mette in risalto l’universalità di questo amore: “Dio non fa preferenza di persone...”. Nessuno deve sentirsi escluso da questo amore, poiché ciascuno di noi è stato voluto per se stesso dal Signore Iddio. Le distinzioni che per gli uomini hanno una tale importanza da divenire spesso vere e proprie discriminazioni, davanti a Lui non esistono.
L’amore di Dio poi è un amore preveniente, spontaneo, senza motivo: “non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi”. Se noi osserviamo per un momento che cosa succede nell’amore, potremo capire, meglio, per contrasto, questa proprietà dell’amore di Dio. Quando un uomo ama una donna (o viceversa), è sempre mosso a questo amore da una qualche qualità che vede presente nella persona amata: la sua bellezza fisica, la sua bontà morale, la nobiltà dei suoi sentimenti ... L’amore umano è sempre una risposta ad una qualità scoperta, già esistente nella persona amata. E Dio, perché ci ama? Forse perché è attratto da qualcosa che ha visto in noi? No: Egli ci ama senza avere nessuna ragione per farlo. Il suo amore è pura gratuità, assoluta libertà. Non è il bene presente in noi che suscita l’amore di Dio verso di noi. E’ l’amore di Dio verso di noi che è fonte di ogni bene in noi.
L’amore di Dio allora non è condizionato da nulla: Egli non ci ama solo a condizione che ... il suo è un amore incondizionato. Dunque: è un amore universale; è un amore preveniente; è un amore incondizionato.
 Tutta l’opera della nostra salvezza è il frutto di questo amore. A che cosa mira tutta questa opera? “...perché noi avessimo la vita” e nella prima lettura: “...anche sopra i pagani si effondesse lo Spirito Santo”. Ecco lo scopo di tutto: che ciascuno di noi partecipi della stessa vita divina, ricevendo il dono dello Spirito Santo. La relazione dell’uomo con Dio non è più solamente il rapporto della creatura col suo Creatore, ma è la relazione che ha lo stesso Figlio unigenito col Padre. Noi siamo amati nello stesso amore con cui il Figlio ama il Padre. Ecco nella sua sostanza la vita cristiana: siamo entrati nella partecipazione della stessa vita divina, resi ormai conformi al Figlio mediante il dono dello Spirito Santo.
“Dio è Amore”: Egli si identifica in un qualche modo, alla gratuità, alla immensità del suo Amore, del suo Dono. Egli non è altro che questo Dono. Sì: veramente Dio si è rivelato con questo nome, e per sempre. “Dio è Amore”: non è più sufficiente dire che Egli ama: è Amore. L’atto dell’amore è la sua Vita. Questa è la definitiva rivelazione di Dio.