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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


SOLENNE VEGLIA PASQUALE
Cattedrale di Ferrara
3 aprile 1999

1. E’ piena di misteri questa santa notte durante la quale stiamo vegliando, nella lode al Signore e nella preghiera. Essa infatti è la "memoria" di quattro grandi notti che hanno scandito la storia del mondo, e ne hanno segnato le tappe fondamentali: di questa storia e di queste tappe abbiamo appena ascoltato la narrazione.

La prima notte: "La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse "sia la luce!". E la luce fu". E’ l’atto fondamentale che il Dio tre volte santo ha compiuto: l’atto creativo. E’ attraverso questo atto che il Signore rende partecipi dell’essere altri all’infuori di Sé, per chiamarli all’alleanza. E’ la prima notte durante la quale è stato posto l’inizio di tutta la storia della nostra salvezza. Dalle mani creatrici di Dio esce l’uomo, creato a sua immagine e somiglianza, capace di entrare in dialogo col suo Creatore.

La seconda notte: la notte di Abramo che, a causa del sacrificio di Isacco, riceve la "benedizione" per sempre. E’ il secondo momento fondamentale della storia della nostra salvezza. Dio che ha creato l’universo ed in esso l’uomo, esce dal suo silenzio e si rivolge all’uomo: gli parla. In Abramo accade per la prima volta un atto mirabile e misterioso: la elezione da parte di Dio di una persona. E’ un’elezione, dal momento che non presuppone nella persona eletta alcun merito: Abramo, quando fu scelto, viveva in un paese pagano, nell’ignoranza del vero Dio. E’ un impegno che Dio si assume per primo nei confronti del suo eletto: "io ti benedirò". Un impegno assoluto, incondizionato, siglato da un giuramento: "giuro per me stesso".

Ed allora di fronte al Dio che gratuitamente, incondizionatamente elegge l’uomo-Abramo, che cosa deve fare questi? Credere, affidarsi completamente al Signore con ossequio totale della volontà e dell’intelligenza. Abramo ha espresso questa fede nella forma più alta: il sacrificio del suo unigenito.

E’ accaduto il secondo fondamentale avvenimento della storia della salvezza: l’Alleanza di Dio con l’uomo in Abramo e colla sua discendenza per sempre.

La terza notte: "E il Signore durante la notte risospinse il mare con un forte vento venuto d’oriente, rendendolo asciutto: le acque si divisero". E’ la notte della liberazione del popolo dalla schiavitù dell’Egitto: la notte del "passaggio" dalla schiavitù alla libertà, dalla morte di chi non si appartiene più alla vita di chi serve il Signore.

L’uomo con cui il Signore stringe l’alleanza è un uomo che si è allontanato dalle vie del Signore stesso: vive in una terra di lontananza da Lui. "I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie, oracolo del Signore". L’elezione che Dio compie nei confronti dell’uomo implica sempre una redenzione dell’uomo da una condizione di schiavitù.

La quarta notte: "questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte risorge vincitore dal sepolcro: o notte beata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto dai morti".

Tutta la storia dell’elezione-alleanza di Dio con l’uomo, iniziata nella notte della creazione, posta in essere con Abramo e realizzata "nel segno" per mezzo di Mosè che conduce l’uomo dall’Egitto della schiavitù e della morte alla Terra promessa della libertà e della vita, raggiunge la sua piena e perfetta realizzazione. E’ l’apostolo Paolo che ce lo insegna: "Come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova". Ciò che è accaduto questa notte nell’umanità di Cristo, il "passaggio" da una vita destinata alla morte a causa del peccato a una vita incorruttibile a causa della giustizia, è accaduto perché si riproducesse anche in ciascuno di noi. Siamo stati creati in vista di questo; la benedizione data ad Abramo ed alla sua discendenza aveva questo preciso contenuto; il passaggio del Mar Rosso per mezzo di Mosè era l’ombra della realtà. E la realtà è ciò che stiamo ora celebrando: la risurrezione di Cristo ed in Lui la nostra.

2. Carissimi fratelli, carissime sorelle: questa notte riviviamo interamente tutta la nostra storia, la nostra vera biografia. Quella che è scritta nel libro della vita: la nostra creazione, la nostra elezione, la nostra redenzione, la nostra divinizzazione. Siamo stati creati perché eletti in Cristo fin dall’eternità, e per questo siamo stati redenti per essere "viventi per Dio in Cristo Gesù". Abbiamo riacquistato in questa notte i quattro titoli fondamentali della nostra vera nobiltà e dignità: creati ad immagine e somiglianza di Dio, eletti in Cristo per essere santi, redenti dal suo Sangue, divinizzati dalla e nella sua Resurrezione.

"Celebrate il Signore, perché è buono; perché eterna è la sua misericordia".