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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


I DOMENICA DI AVVENTO (B)
Gorino – S. Famiglia
1 dicembre 2002

1. "Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate". Carissimi fedeli, nella sua Provvidenza il Signore ci dona l’inizio di un nuovo anno liturgico: il tempo costituito dalla memoria della vita, della morte e della risurrezione di Cristo. La fede ci fa trascorrere il tempo della nostra vita, le settimane – i mesi – l’anno, ricordando i misteri di Cristo il cui valore e la cui grazia accompagnano ogni momento della nostra vita, e chiedono di trasformarla in Lui. Questa vita distesa nel passare del tempo, è orientata all’incontro decisivo col Signore, che per ciascuno di noi coincide col momento della nostra morte.

Tenendo conto, prendendo coscienza oggi di questo, comprendiamo bene l’invito che Gesù ci ha rivolto per ben tre volte nella pagina evangelica: Vegliate! E la stessa pagina evangelica ci istruisce perfettamente sulla natura della vigilanza cristiana. Ascoltiamo con attenzione la parola del Signore.

"E’ come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito". Il tempo che stiamo vincendo è il tempo, per ciascuno di noi, che corre fra la nostra nascita e l’incontro della morte col Signore. Ci è stato affidato un compito da svolgere, che nei suoi contenuti precisi è costituito dai doveri che sono propri del nostro stato di vita e della nostra vocazione. La vigilanza cristiana consiste in primo luogo nell’adempimento dei nostri compiti terreni nel costante impegno a servire la causa del regno di Dio, con l’aperta opposizione a tutto ciò che ci può distogliere dalla fedeltà alla nostra vocazione cristiana. Vigilare dunque significa impegnarsi.

Ma questo non è tutto, secondo la parola evangelica. Essa insiste ugualmente sia nella certezza del ritorno di Gesù sia sull’incertezza del tempo in cui ritornerà. La vigilanza cristiana significa tenere desta in noi la coscienza che questa vita non durerà sempre; che questa vita deve concludersi in un incontro col Signore che ne giudicherà l’effettivo valore.

Da questa pagina evangelica quindi emerge molto chiaramente il profilo dell’esistenza cristiana: esistenza impegnata nel presente perché attende la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo; esistenza pronta ad andare all’incontro col Signore perché pienamente immersa nel suoi doveri quotidiani.

L’apostolo Paolo nella seconda lettura ed il profeta Isaia aprono il nostro sguardo ambedue su una prospettiva che in un qualche modo sta a fondamento dell’insegnamento evangelico.

Ascoltiamo l’Apostolo: "fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, nostro Signore". Il cammino della vita dentro al tempo trova la sua sicurezza ultima nella fedeltà di Dio, il quale alleatosi con noi nel santo Battesimo, ci confermerà sino all fine. Ma, e qui entra in dialogo il profeta, la fedeltà di Dio chiede di incontrare la risposta dell’uomo: il peccato distrugge il rapporto. Ma è la stessa fedeltà di Dio, che non può rinunciare alla sua paternità neo nostri confronti, che la sgorgare in noi la preghiera: "Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci dai forma; tutti noi siamo opera delle tue mani".

2. [Parrocchia S. Famiglia]. Carissimi fedeli, concludendo le solenni celebrazioni del 50.mo anniversario della dedicazione della vostra Chiesa, trovo particolarmente adatte a voi le parole dell’Apostolo: "la testimonianza che Cristo si è … stabilita tra voi così saldamente, che nessun dono di grazia più vi manca". Durante questi cinquant’anni la "testimonianza di Cristo" è risuonata in mezzo a voi attraverso la voce di tutti sacerdoti che vi hanno donato la parola di Dio. La "testimonianza di Cristo" si è anche stabilita tra voi, perché accogliendo quella parola, l’avete fatta fruttificare, continuate in questo cammino: "fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro".

Da parte mia, come l’Apostolo, "ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a morivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù".