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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Settmana Mariana
MANDATO AI CATECHISTI
Cattedrale
5 ottobre 2003

Carissimi catechisti/e, la parola che il Signore oggi ci dona mediante il suo Apostolo, ci aiuta a riscoprire ancora una volta la radice del vostro sevizio nella Chiesa, e le qualità morali di cui esso deve essere adornato.

1. La radice del vostro ministero è stato un atto di compiacenza che Dio, il Padre ha avuto nei vostri confronti: "Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo".

Il Vangelo è lo strumento mediante cui il Padre compie la sua opera di salvezza. Durante la tre giorni del corrente anno e del trascorso abbiamo riflettuto lungamente sulla "evangelizzazione", anzi sulla "prima evangelizzazione": l’introduzione consapevole della persona nel Mistero di Cristo. Il mandato che fra poco il Vescovo vi darà, è il segno che Dio vi ha trovati degni di compiere quest’opera sublime.

La conseguenza è la seguente: "abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il Vangelo in mezzo a molte lotte". Non è un coraggio che ha la sua origine nelle nostre persone; essa ha la sua sorgente "nel nostro Dio". L’essere stati scelti da Lui per questo ministero costituisce la vostra forza. Né si tratta di un coraggio facile: esso è sperimentato "in mezzo a molte lotte". Penso in questo momento a tutte le vostre difficoltà, di ogni genere. Ed in un certo senso sempre crescenti.

2. Le qualità morali del vostro servizio sono ben chiare nella parola di Dio.

- "Lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio". È la virtù della fedeltà: siamo portatori, trasmettitori, educatori di una fede che non è una invenzione umana. Essa quindi non può essere misurata di gusti umani. Non cediamo mai alla tentazione di tacere su verità della nostra fede perché ritenute troppo difficili per dei bambini o dei ragazzi, perché non più corrispondenti alla mentalità di oggi, o per altro motivo ancora.

- "Siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre ed ha cura delle proprie creature". È la carità che anima il vostro ministero. Anzi la parola di Dio chiede che questo amore abbia un preciso profilo: quello materno. Molte di voi sono madri: capiscono più di me che cosa vuole dire la parola di Dio.

Carissimi catechisti/e, l’Apostolo termina il suo dialogo con noi con un’espressione di commovente profondità: "… perché ci siete divenuti cari". Alla fine, questo spiega tutto: non siamo più indifferenti al desiderio di questi ragazzi. Ne siamo coinvolti: essi "ci sono diventati cari".