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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Pellegrinaggio a Lourdes
S. Messa di apertura, 23 agosto 2011


1. Cari fratelli e sorelle, la parola di Dio che abbiamo ascoltato non si riferisce solamente a fatti passati: essa opera ciò che dice, anche oggi, in mezzo a noi.

Abbiamo sentito il profeta, nella prima lettura. Egli si rivolge ad un popolo privo di speranza, ad un popolo sfidato nella sua fede, dal momento che i suoi nemici gli dicono: "mostri il Signore la sua gloria, e voi fateci vedere la vostra gioia" [Is 66, 5].

A questo popolo sfiduciato e ferito il Signore dice: "come una madre consola un figlio così io vi consolerò … voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore". E queste parole il Signore le dice a ciascuno di voi: "io vi consolerò". Non siamo forse venuti tutti in questo luogo santo perché avevamo bisogno di essere consolati dal Signore? Abbiamo tutti bisogno di sentirci dire dal Signore: "ti ho nascosto sotto l’ombra della mia mano, quando ho disteso i cieli e fondato la terra" [Is 51, 16]. Non sono sperduto nell’immensità dell’universo; il Signore mi tiene nelle sue mani.

Ma ritorniamo alla prima lettura. Il Signore ci dice che vuole consolarci "come una madre consola un figlio". Cioè: la consolazione divina ha il tono, il linguaggio, l’affetto propriamente materno. Come questo può accadere?

Prendiamo in mano il testo evangelico. Esso narra la visita di Maria alla cugina S. Elisabetta. Questa visita è un momento di grande consolazione: per il bambino di Elisabetta che "ha esultato di gioia nel grembo" della madre; per Zaccaria che riacquista la parola; per Elisabetta che fu "piena di Spirito Santo", ed ha l’onore di essere la prima a chiamare Maria "la madre del mio Signore".

Quanto il profeta aveva previsto – Dio consolerà come una madre consola il figlio – si compie mediante Maria: è Ella che ci porta nel suo amore materno la consolazione di Dio. Noi siamo venuti perché la promessa del profeta si compia anche in noi.

2. La Madre del Signore ha visitato questo luogo, ed in esso continua a far sentire la Sua presenza, per essere la consolazione degli afflitti.

Esistono le afflizioni dello spirito; esistono le afflizioni del corpo. Non voglio dire quali siano. Effondiamo durante questi giorni il nostro cuore davanti alla Madre di Dio. Ella desidera solamente consolarci "come un madre consola un figlio".

"Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come erba fresca. La mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi".