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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


Esequie del Senatore Emilio Rubbi
Chiesa di S. Giovanni in Monte
3 giugno 2005


1. "Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà". La parola di Dio appena ascoltata rivela quale è la vera forza del credente: la certezza di essere nelle mani di Dio. È l’intima certezza che la sua vita è sotto la protezione divina e alla sua dipendenza. Che essa è vocazione da compiere, nella quale – come ci ha detto ora la parola di Dio – rifulge lo splendore della grazia e della misericordia che Dio riserva ai suoi eletti.

Questa parola diventa particolarmente significativa se consideriamo la vita del nostro fratello che oggi affidiamo alla misericordia del Signore perché lo accolga nella sua gioia eterna.

Emilio alla missione della vita si preparò nei tre luoghi fondamentali ove la persona umana è generata nella sua umanità e nella fede: la famiglia, la scuola, la parrocchia. È dalla sua famiglia che egli apprende quella "logica del servizio" che poi caratterizzerà tutta la sua vita. Nell’Alma Mater egli è educato ai severi studi dell’Economia, ma già con un orientamento suo proprio: lo studio della "programmazione economica democratica" pensata in alternativa alla "pianificazione economica", come il modo di organizzare l’economia più adeguato alla dignità della persona. La parrocchia di S. Giovanni in Monte dove Emilio si formò, era guidata da un grande e "carismatico" sacerdote, Mons. Emilio Faggioli. Questi lo educò ad una fede robusta e solida, esigente nei suoi contenuti ed ispiratrice di un servizio indefesso all’uomo.

Così formato umanamente, cristianamente e scientificamente Emilio si pose al servizio in primo luogo nella comunità ecclesiale, iniziando sotto la guida dell’indimenticabile e grande Pastore che fu il Card. Giacomo Lercaro. Emilio, circondato dalla stima personale di Paolo VI, ebbe poi incarichi di grande responsabilità, incontrandosi con un’altra straordinaria figura del laicato cattolico italiano, il suo amico Vittorio Bachelet.

Ma non meno grande fu il servizio che Emilio rese alla società civile e allo Stato. "Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro". Ci ha detto ora la parola di Dio.

Il credente che lavora nell’ambito civile e politico sa bene che il suo potere non è l’istanza ultima, ma che su istituzioni e popoli regna il Signore e che a Lui ogni potere deve rendere conto. Questo rigoroso senso della giustizia e di pulizia morale vissuto con quell’impasto così tipicamente bolognese di umanità e di serenità, guidò sempre Emilio.

Veramente, credo di poter dire che l’intima grandezza di questo nostro fratello consistette nell’aver sempre unito fede e vita, fedeltà al Vangelo ed impegno nel mondo. Chi vive questa unità diventa un vero testimone della nobiltà dell’azione politica, che un grande pensatore cristiano qualificava come eminente esercizio della carità, ben lontano dalla concezione e dalla pratica della politica come regolamentazione degli interessi.

Finito il suo impegno politico, Emilio non terminò il suo servizio alla comunità, che svolse in vari organismi.

Emilio ha accompagnato subito sua moglie Isa. Hanno suggellato così anche nella morte una comunione nella vita durata quarantasette anni, vissuti esemplarmente nella comunione coniugale e di un’esemplare famiglia.

2. "Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: non piangere". Carissimi amici, la compassione di Dio per l’uomo si manifesta soprattutto vicino ad una bara. Ivi Dio dimostra quanto comprenda la nostra sorte, e colla sua potenza ci libera dall’oscurità circa il nostro destino ultimo.

Noi credenti abbiamo la certezza che in Cristo la nostra morte è stata distrutta perché ci è stato aperto il passaggio alla vita eterna.

Siamo qui, ispirati da questa intima convinzione. Il nostro fratello non vive solo nella memoria e nell’affetto di quanto lo hanno amato; non vive solo nel patrimonio di un esempio che ci ha lasciato. Egli vive ora in Dio; servo buono ha ricevuto il premio, poiché "le anime dei giusti …sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà … essi sono in pace".