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Comitato "Cardinale Carlo Caffarra"


DEDICAZIONE DEL SANTUARIO MADONNA DEL POGGIO
13 febbraio 2005


1. Carissimi fratelli e sorelle, questo tempio che stiamo dedicando è un luogo santo ed è il segno di realtà sante.

Esso è un luogo santo poiché in esso si compie l’adorazione del Padre in spirito e verità. Alla domanda della donna samaritana Gesù risponde che "è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori".

La verità di cui parla Gesù non è un’astratta dottrina da lui insegnata e che ci chiede di imparare. È la rivelazione che Egli fa del Padre mediante la sua persona, la sua vita-morte-risurrezione, la sua parola e i segni-miracoli che ha compiuto. Gesù fa coincidere la Verità colla sua persona: "io sono la verità".

Perché noi potessimo assimilare profondamente questa verità, farla interamente nostra, il Signore ci ha donato il suo Spirito. Egli ci introduce nella verità tutta intera; Egli la scrive, per così dire, nel nostro cuore.

Ecco, fratelli e sorelle, a chi è donato di "adorare il padre in Spirito e Verità". A noi che siamo stati uniti a Cristo per mezzo dello Spirito Santo, così che la preghiera di Cristo diventa la nostra preghiera e reciprocamente la nostra diventa la preghiera di Cristo. Per il dono dello Spirito Santo è Cristo che in noi prega il Padre e siamo noi che in Cristo adoriamo il Padre. È tali adoratori che il Padre cerca! Nelle nostre voci egli sente la voce del suo Unigenito in cui ha posto ogni compiacenza.

Quando Giacobbe si presentò al padre Isacco, questi – dice la Scrittura - "aspirò l’odore degli abiti di lui e lo benedisse: ecco l’odore del mio figlio" [Gen 27,27]. Così accade in questo luogo. Quando saremo ammessi alla presenza di Dio, Egli sentirà emanare da noi l’odore di Cristo poiché siamo rivestiti di Lui e ci benedirà "con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo" [Ef 1,3].

È per questo che la Chiesa rivolgendosi al Padre nell’offerta eucaristica, ha l’ardire di dirgli: "riconosci nell’offerta della tua Chiesa la vittima immolata per la nostra redenzione". Possiamo essere certi che nella nostra assemblea liturgica si avvera quanto ci ha detto il profeta: "i loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa si preghiera per tutti i popoli". La molteplicità delle offerte è finita così come la loro ripetizione, poiché Cristo ha offerto se stesso una volta per sempre: a ciascuno di noi è chiesto di partecipare a questa offerta.

2. L’apostolo Paolo ci rivela che questo non è solo il luogo in cui noi adoriamo il Padre in Spirito e Verità. Esso è il segno di un altro tempio. Riascoltiamo l’apostolo: "non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito abita in voi?".

Questo tempio fatto di pietre significa la comunità cristiana fatta di pietre vive che siete voi. Essendovi infatti stretti a Cristo mediante il battesimo, pietra viva rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi siete stati impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale [cfr. 1Pt 2,4-5].

Siamo noi sacerdoti i collaboratori di Dio nella costruzione di questo edificio santo. Ma l’apostolo ci ammonisce gravemente: "ciascuno stia attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo". Guai a noi se, per malintesi sensi di dialogo, mettessimo un altro fondamento!

Ma anche a voi la parola di Dio rivolge un ammonimento severo: "obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi" [Eb 13,17].

Ma la parola dell’Apostolo ha anche un altro significato. Non solo voi siete il tempio di Dio in quanto comunità cristiana; ciascuno di voi è il tempio di Dio; in ciascuno di voi abita lo Spirito Santo. Nel tempio di Dio che è ciascuno di voi sono presentate offerte gradite: è "il frutto di labbra che confessano il suo nome" [Eb 13,15]; è soprattutto il frutto delle buone opere che mossi dallo Spirito voi compirete. E come desiderate che questo tempio materiale sia bello e splendente, così dovete fare in modo che anche il tempio che siete voi sia sempre splendente della luce della fede e pieno di bellezza per la santità della vita.

Vedete quanto è sublime la dignità della persona umana ed inviolabile la sua incomparabile grandezza! "Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui". Mancare di rispetto alla persona umana è violare la santità di Dio; è deturpare la sua immagine. Ogni mancanza di rispetto all’uomo assume il carattere di un sacrilegio, "perché santo è il tempio di Dio, che siete voi".

3. Questo tempio è un tempio mariano. Quanto abbiamo detto si realizza in grado eminente nella persona di Maria.

Nessuna persona umana adorò il Padre in Spirito e Verità con maggiore profondità di lei: Ella è la donna dell’adorazione.

Nel tempio santo che è la Chiesa, lei è la pietra più preziosa e più splendente poiché più di ogni altra è stretta alla pietra viva che è Cristo.

Nella sua persona dimorò Dio stesso, fisicamente: Ella – unica in tutto l’universo – sentì corporalmente in sé la presenza di Dio: è il tempio santo di Dio.

Che la Madre di Dio ci ottenga di essere veri adoratori del Padre; ci introduca sempre più profondamente nel mistero della Chiesa; faccia di ciascuno di noi un tempio dello Spirito Santo.